Istanbul 2009

Ai confini dell’Asia

Ηγουμενιτσα Ιωαννινα Καλαμπακα
Θεσσαλονικη Αλεξανδρουπολη
Ipsala Istanbul

 


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Premesse/Introduction

costantinopoli

Καλημερα, kalimera, “buongiorno” in greco, la prima parola che si impara appena toccato il suolo ellenico.

Questo viaggio rappresentava la prova della verità, per capire se il parziale fallimento del 2008 fosse stato solo un incidente di percorso o semplicemente la necessità di prendere atto del fatto che qualcosa si era rotto e il mio fisico e la mia mente non erano più pronti a “viaggiare all’infinito”, come invece avevo percepito di poter fare nei viaggi precedenti. Durante l’inverno non avevo avuto neanche voglia di organizzare un itinerario. Inizialmente avevo semplicemente previsto di riprendere tutte le carte e gli appunti relativi alla seconda parte del viaggio sul Baltico e proseguire da dove avevo interrotto. E’ una cosa che prima o poi farò, ma ad un certo punto si presentò un’occasione interessante: un viaggio in compagnia, insieme ad alcuni viaggiatori conosciuti ai Raduni dei Cicloviaggiatori, un gruppo di amici via via allargatosi tramite il passaparola sulla rete, che recentemente hanno costituito anche un’associazione. La proposta era completamente diversa dal mio itinerario nordico, ma aveva due caratteristiche interessanti: il viaggio in compagnia, per provare qualcosa di diverso dai viaggi in solitaria fatti fino ad ora, e il clima caldo, che personalmente prediligo. Dopo averci pensato un po’ decido di unirmi al gruppo. Man mano che il giorno della partenza si avvicina le discussioni sul forum si fanno più concrete e accendono la fantasia, che è il primo motore di un viaggio in bicicletta. Nelle ultime settimane si contano i partecipanti che sventolano il biglietto della nave per la Grecia per fissare definitivamente il loro “io ci sono”.
Appena scesi al porto di Igoumenitsa, il gruppo di 8 viaggiatori si appresta a percorrere un itinerario che si rivelerà spettacolare, selvaggio e a volte faticoso, attraverso luoghi lontani dagli itinerari solitamente battuti dalla maggioranza dei turisti che sciamano a frotte dalla nave appena arrivata dall’Italia.

Strada di montagna – mountain road

Il bilancio finale sarà molto positivo, la prova della verità avrebbe rivelato che l’annoprecedente bastava spegnere l’aria condizionata dell’albergo di Praga e predere un po’ di integratori di sali minerali per tornare ad avere un motore in piena efficienza, con la percezione di poter andare avanti senza limiti, nonostante le difficoltà altimetriche fossero complessivamente più ardue dell’anno precedente. Il caldo ha aiutato, almeno per quanto mi riguarda personalmente, dato che il mio fisico mal sopporta il freddino nordico ma non fa una piega anche con 35 gradi e il sole potente e duro del sud.
Il percorso si è rivelato molto interessante, con quel pizzico di avventura che col tempo si ricorda con piacere. Gli scenari della Grecia continentale hanno mostrato il loro volto più deserto e selvaggio, mentre quelli marini hanno mantenuto le promesse di ogni depliant turistico che si rispetti.

Il viaggio di gruppo. L’altro aspetto, quello del viaggiare in compagnia, è stato più problematico. Bikerfab è probabilmente un lupo solitario, o al massimo uno da gruppo molto ristretto. Sicuramente è un “integralista” del ciclismo che intende il viaggio in bici non come una passeggiata rilassata. La bicicletta è velocità, vento nei capelli (si ok, chi mi conosce personalmente riderà…), è il fruscio delle ruote sull’asfalto, è la salita fatta di buona lena. Il viaggio in bici per me è tutto questo con l’aggiunta dell’esplorazione di luoghi nuovi, il contatto con lingue incomprensibili, ma che dopo tre giorni hanno già un suono familiare. Insomma tutto quello che ogni viaggiatore conosce bene. Ma non toglietemi il piacere della bicicletta altrimenti mi arrabbio. Tutto questo mal si amalgama con chi viaggia lentamente cogliendo ogni occasione per fermarsi, che sia il cerchio d’ombra di un albero per un po’ di tregua dal caldo o un venditore di πεπονα (pepona), i buonissimi meloni bianchi. Alla fine la soluzione migliore è stata quella di fare alcune tappe in solitaria, o con qualcuno dei compagni di viaggio che aveva un ritmo compatibile con il mio per ritrovarsi allegramente a tavola la sera nella località di arrivo con tutti gli altri (memorabile la serata a Ipsala, forse la più divertente di tutte).
In definitiva il problema è trovare compagni di viaggio che condividano il tuo modo di viaggiare, e purtroppo io mal mi adatto a chi ha un ritmo diverso dal mio (mentre ho degli ottimi ricordi “di pedale” con chi ha condiviso con me alcune giornate).

L’itinerario ha esplorato inizialmente la Grecia continentale, partendo dal porto di Igoumenitsa e inerpicandosi sulle montagne del nord lungo la via Egnatia, la vecchia strada ora sostituita da una più comoda autostrada, cosa che regala ai ciclisti che si vorranno avventurare in quei luoghi alcune centinaia di km di una “pista ciclabile”, nel senso che il traffico, già abbastanza moderato in Grecia, è risultato quasi nullo. Abbiamo viaggiato per giorni incontrando pochissime automobili, in un paesaggio aspro e selvatico. Non sono solo le automobili a essere rarissime, ma anche i centri abitati, che sono molto distanti tra loro e soprattutto non sono attraversati dalla strada. Non abbiamo mai avuto particolari problemi per reperire cibo e acqua, qualcosa si trova sempre e sono comuni i furgoncini denominati Καντινα (Kantina), venditori ambulanti di bibite e panini o simili. Le tappe sono state definite in modo da toccare le principali città della zona, in modo da avere la garanzia di trovare alloggio a fine giornata.

Una volta raggiunta Salonicco l’itinerario si è dipanato quasi tutto sulla costa, prima lungo il perimetro della penisola di Sitonia e poi lungo la via più diretta per la Turchia, mostrando il volto più conosciuto dell’Ellade, ma comunque battuto principalmente da turismo locale e con paesaggi e scorci veramente bellissimi in cui il mare blu è rotto da scogliere dure e folte di macchia mediterranea dai colori e profumi forti. Il viaggio in bicicletta si è concluso a Ipsala, pochi km oltre la frontiera con la Turchia. Mancavano circa 240km a Istanbul ma il gruppo ha deciso di raggiungere la metropoli turca in bus. Io avrei preferito fare tutto il viaggio in bici ma per varie ragioni ho seguito la decisione della maggioranza. C’è da dire che dal confine a Istanbul la via da percorrere è uno stradone abbastanza trafficato pieno di saliscendi. In due giorni si può fare (uno del gruppo lo ha fatto in una tappa sola, secondo me una sfida un po’ eccessiva, a cui non mi sono sentito di partecipare ma onore al merito). A fine viaggio abbiamo visitato Istanbul per due o tre giorni, a seconda di chi tornava in Italia o proseguiva per una secondo tratto in Turchia a cui non ho partecipato. In ogni caso si trovano centri abitati di una certa dimensione, che garantiscono vitto e alloggio senza problemi, a distanze raggiungibili con tappe di lunghezza moderata. La Grecia vista dal finestrino della bicicletta in questa prima metà del viaggio è più simile a un territorio alpino e prealpino, che non a quella che si vede nei depliant delle agenzie viaggi.

Meteora

Cani randagi e da pastore. Un problema da considerare è la possibilità di incontrare cani sulla propria strada. Il randagismo è abbastanza diffuso in Grecia per cui l’ipotesi di trovare uno o più cani randagi non è remota. E’ quindi opportuno tenere la cosa in considerazione se i cani vi creano problemi e comunque per prudenza. Un altro aspetto è la presenza di cani da pastore incustoditi, che a dire il vero sono stati il problema principale. Se incontrando un cane randagio spesso è sufficiente ignorarlo per far si che anche lui vi ignori, è molto probabile che questo non funzioni con un cane da pastore. Il suo mestiere è proteggere il gregge, e andategli a spiegare che a voi del suo gregge non importa assolutamente niente. Se c’è il pastore nei paraggi lo richiamerà e tutti finisce lì, ma non sempre è così (anche se non sono sicuro che sia una pratica lecita, ma è quello che abbiamo visto viaggiando), per cui è bene sapere che il cane da pastore non vi tratterà da simpatici viandanti ma farà di tutto per farvi capire che non siete graditi. Nessun cane ci ha mai attaccati, ma tutti hanno fatto la faccia feroce e una gran confusione abbaiando molto minacciosamente e mostrando di volerci inseguire più o meno seriamente. Che “can che abbaia non morde” si sa, ma quando ci sei in mezzo saperlo non tranquillizza più di tanto. Il mio personale consiglio è di procedere lentamente senza variare la vostra velocità controllando i suoi movimenti con la coda dell’occhio senza mai guardarlo direttamente, nè mostrando paura, cosa che peggiora solo la situazione. In un caso eravamo in quattro e siamo stati accerchiati da diversi cani che non ci hanno dato tregua fino a quando non ci siamo allontanati procedendo a piedi tenendo le bici sul lato interno della strada per proteggerci. A mente fredda posso dire che comunque nessuno di loro ha realmente accennato a mordere, ma sul momento vi garantisco che non è stata una bella esperienza. Insomma, sappiate che è una cosa che può succedere e regolatevi di conseguenza. Comunque se li incontrate in discesa accelerate e sparite semplicemente dal suo raggio d’azione (il gesto dell’ombrello è opzionale, attenzione quando staccate le mani dal manubrio…).

Kalimera, “hello” in greek, the first word you learn just touched the soil of Greece.

This trip was the test of truth, to see if the partial failure of 2008 was just a hiccup or I had to admit that something was broken and my body and my mind were not  longer ready to “travel forever”, as I feel in previous trips. During the winter I didn’t even arrange an itinerary. Initially I had planned to simply leave for the second part of the trip on the Baltic and continue where I had left off. It ‘something that sooner or later I will, but at some point an interesting opportunity appeared: a group journey, together with some people  met at a meeting of bike travellers, a group of friends gradually grown through the internet , which recently turned into an association.

The proposal was completely different from my northern route, but had two interesting features: a group journey, to try something different than solo voyages made so far, and the warm climate, that I personally prefer. After thinking a bit I decided to join the group. As the day of departure approaches threads on the forum are more detailed and ignite the imagination, which is the prime mover of a bicycle trip.  During the latest weeks the partecipants confirm the trip waving the boat ticket for Greece to permanently fix their “I will be there”.
As you arrive at the port of Igoumenitsa, the group of 8 travelers is about to take a route which will be spectacular, wild and sometimes difficult, usually through places far from the routes beaten by the majority of tourists who swarm in droves from the ship just arrived from Italy .

The final budget will be very positive, evidence of the truth would have revealed that last year just turning off the air conditioning of the hotel in Prague would have been enough and predict a bit of mineral supplements to have an engine at full strength, with the perception of being able to go on without limit, despite the difficulties that were generally more than last year. The heat helped, at least for me personally, since my body can not stand very well the chilly Nordic but feels not bat even with the hot climate of the southern lands.
The route has been very interesting, with a touch of adventure that each one will remember with pleasure. The scenarios of mainland Greece showed their desert and wild face, while marine have kept the promises of every good tourist brochures.

The group travel. The other aspect, travelling in a group, has been more problematic. Bikerfab is probably a lone wolf, or at most for a very small group. Surely he is a “fundamentalist” of cycling that does not mean the bike trip as a relaxing stroll. The bike is speed, wind in your hair (yes ok, who knows me personally will laugh …), the rustle of the wheels on the asphalt, the climb done at a good pace. The bike trip for me is all this with the addition of exploring new places and contact with strange languages that after three days already have a familiar sound. Basically everything that every traveler knows. But do not take away the pleasure of the bike otherwise I get angry.

This way of riding is difficult to mix with traveling slowly taking every opportunity to stop, it’s the circle of shade of a tree for a while to have a rest from the heat or a seller of  πεπονα (Pepona), the delicious white melons. The best solution was to make a few stages alone or with one of travel companions who had my same pace and happily find the whole group for dinner (a memorable evening Ipsala, perhaps the funniest day).

The route initially explored the mainland of Greece, climbing mountains in the north along the Via Egnatia, the old road now replaced by a highway, which gives cyclists who want to venture into those places a few hundred miles of “bike path” because traffic, already quite moderate in Greece, was nearly zero. We have met very few cars  for days in a wild and rugged landscape. Also the villages arevery rare, very distant from each other and especially not crossed by the road. We never had major problems finding food and water, often by Καντινα, street vendors selling drinks and sandwiches on the road.
In any case, there are towns of a certain size, which provide room and board without any problems at distances reached by stages of moderate length. Greece seen through the window of the bicycle in the first half of the journey is more like a pre-Alpine and  Alpine region, which is not what you see in the brochures of travel agencies.

Once you get to Thessaloniki route has followed the coast, first along the perimeter of the peninsula of Sithonia and then along the most direct route to Turkey, showing the best-known face of Hellas, but fought mainly by local tourism and really beautiful scenery and views in which the blue sea is broken by hard and thick rocks with Mediterranean colors and strong scents. The bicycle trip was completed in Ipsala, a few miles from the border with Turkey. It is about 240km to Istanbul but the group decided to go by bus . I would have preferred to complete the trip by bike but for various reasons I followed the decision of the majority. By the way, from the border to Istanbul there is a fairly busy main road full of ups and downs. In two days you can do it (one group did it in a single step, a challenge for me a bit ‘too much). At the end of the trip we visited Istanbul for two or three days, depending on who was returning to Italy ot continued for a second part of the trip in Turkey (I did not partecipate).

Stray dogs and herding. One issue to consider is the opportunity to meet dogs on your way. The stray dogs are common in Greece then it should be taken into account if the dogs are a problem for you. Another aspect is the presence of unattended herding dogs , which actually were the main problem. If you encounter a stray dog it s often enough to ignore it, it is very likely that this will not work with a sheepdog. His job is to protect the flock and nothing will convince him that you are not interested to his sheeps. If the shepherd is in the neighborhood he will call the dog and that’s all, but this is not always the case (although I’m not sure it’s a legitimate practice, but that’s what we saw while traveling), so it’s good to know that the dog will make you understand that you are not welcome. No dog has ever attacked us, but all of them have made a lot of confusion and face fierce barking menacingly and showing much of wanting to pursue more or less seriously. That “barking dog does not bite” (an Italian say) is known, but when you’re in the middle it does not hel too much. My personal advice is to proceed slowly without changing your speed by controlling its movements with one eye and never look directly, or showing fear, which only worsens the situation. In one case there were four and we were surrounded by several dogs that did not give us rest until we have moved away by walking, taking a bike on the inner side of the road to protect us. However none of them have really touched a bite, but belive me, it was not a nice experience. In short, be aware that this may happen, and choose accordingly. However, if you meet them along a downhill simply accelerate and disappeared from his scope (the umbrella gesture is optional but never take your hands off the handlebars …).

Allenamento/Training

Da alcuni anni il mio allenamento è costante durante tutto l’anno, totalizzando da 7000 a 10000km, per cui la preparazione fisica era al top.

During the last years my training is constant, about 7000 to 10000km per year. My shape was at the top.

Tappe/Stages

Il viaggio è durato 13 giorni senza alcun giorno di riposo. Personalmente ritengo che sarebbe stato opportuno farne almeno uno a metà percorso oppure a metà della prima settimana, per spezzare le continue fatiche dovute alle difficoltà altimetriche, che su di me hanno avuto soprattutto un effetto psicologico (dopo alcuni giorni mi innervosiva a morte anche un cavalcavia). Nelle due settimane di viaggio ha sempre fatto molto caldo, ma era generalmente asciutto e non troppo duro da sopportare.

The trip has taken 13 days, without any rest day. I think that it would have been better to have at least a rest day in the middle or during the first week, to break the contonuous fatigue due to the mountains. The weather was always very hot, though dry and in general not hard to stand.

N. Data

Date

Partenza

Start

Arrivo

Arrival

Km Temp

Time

Media

Avg

Disl.

Height

1 18/7 Igoumenitsa Ioannina 98 6:37 14.8 1779
2 19/7 Ioannina Metsovo 60 5:00 11.9 1385
3 20/7 Metsovo Kalabaka 70 4:03 17.3 864
4 21/7 Kalabaka Grevenà 75 5:38 13.4 1679
5 22/7 Grevenà Kastoria 82 4:32 18.2 901
6 23/7 Kastoria Edessa 107 5:52 18.3 936
7 24/7 Edessa Salonicco 86 3:39 18.3 936
8 25/7 Salonicco Neas Marmaras 127 6:26 19.8 1494
9 26/7 Neas Marmaras Pyrgadikia 116 7:11 16.1 2107
10 27/7 Pyrgadikia Stavros 78 4:59 15.6 1121
11 28/7 Stavros Kavala 97 4:55 19.6 484
12 29/7 Kavala Komotini 109 5:33 19.7
13 30/7 Komotini Ipsala 120 17.1
14 31/7 Ipsala Istanbu (bus)
15 1-2/8 visita ad Istanbul
16 3-4/8 Istanbul – Italia
10 parole di…/10 words in…

Immergermi per due settimane in un luogo che porta scritte in fronte le vestigia dell’antica civilità ellenistica è stato emozionante. A parte le parole di cui si ha bisogno pratico durante un viaggio, ho apprezzato molto il ritrovare nella lingua moderna le stesse radici e a volte le stesse parole che avevo imparato tanti anni fa al liceo, oppure antiche parole che assumono un significato moderno (per esempio la fermata dell’autobus, che si dice “stasis”).
La brevissima permanenza in Turchia non mi ha permesso di approfondire la lingua del posto.

Diving for two weeks in a place that shows every day the  signs of the Hellenistic civilization was exciting. Apart from the words that you need handy during a trip, I liked to find in modern language the same roots and sometimes the same words I had learned many years ago in high school, or old words taken on a modern  meaning (for example the bus stop, which is called “stasis”).
The short stay in Turkey has not allowed me to deepen the local language.

Italiano English Greco/Greek
buongiorno good morning kalimera
buonasera good evening kalispera
si yes nai
no no oki
un’informazione prego an information please plirofories parakalò
la strada per… ? the road to… ? dromos pros… ?
destra right dexia
sinistra left aristerà
sempre dritto straight efthià
grazie thank you efkaristò
prego you’re welcome parakalò
acqua water nerò
latte milk galaktos
frutta fruit frouta
miele honey meli
negozio shop
hotel hotel xenodokeio/domazia
camera room domatio
ristorante restaurant taverna
I suoni del viaggio/Trip’s sounds

Quest’anno ho inaugurato una nuova raccolta di ricordi legati ai viaggi. Oltre alle foto e ai diari di viaggio, ho utilizzato un lettore mp3 con funzionalità di registratore vocale per registrare alcuni suoni e rumori particolari raccolti lungo la strada. Putroppo non sempre sono riuscito a registrare tutto quello che mi sarebbe piaciuto (sicuramente mancano il venditore di frutta e i cantori di Kavala, veramente molto bravi).

This year I opened a new collection of travel-related memories. In addition to photos and travelogues, I used an mp3 player with built-in voice recorder to record some sounds and noises collected along the road. Unfortunately I was not always able to record everything that I would have liked (certainly miss the fruit vendor and the singers of Kavala, really good).

Conclusione/Conclusion

Un viaggio per chi ama il caldo e la solitudine. Devo dire che da solo non so se l’avrei fatto, almeno per la parte iniziale, quella incastonata tra le montagne. Nel 2007 avevo percorso all’incirca lo stesso tragitto da Salonicco a Igoumenitsa in bus e mi avevano impressionato i continui saliscendi. Tra me e me avevo pensato che fare quella strada in bici sarebbe stato un massacro. Così non è stato, ma di sicuro non è una passeggiata. La solitudine di per se non è un problema ma a me piace di più viaggiare in mezzo alla “civiltà”, anche pagando con un po’ di traffico in più.
Mi è dispiaciuto non arrivare a Istanbul in bicicletta ma alla fine ero un po’ stanco, più mentalmente che fisicamente, e mi sono rimesso alle decisioni degli altri, che hanno optato per il bus per ragioni pratiche, in modo da recuperare una giornata che avevamo perso durante il viaggio a causa di difficoltà impreviste di vario genere.
Se fossi stato autonomo avrei deciso diversamente, e non c’erano problemi particolari (nè fisici nè meccanici) ad impedirlo, per cui ritengo questo viaggio concluso con pieno successo.

A trip for those who love heat and loneliness. I’m not sure I would have done it alone at least for the initial part on the mountains. In 2007 I had traveled roughly the same route from Thessaloniki to Igoumenitsa by bus and I was impressed with the ups and downs. I thought to myself do that road bike would be a massacre. So it was not, but it’s certainly not a walk. Loneliness in itself is not a problem but I like to travel more in the middle of “civilization”, even paying a little more traffic.
I was disappointed not to get to Istanbul by bike but in the end I was a bit tired , more mentally than physically, and I went back to the decisions of others, who have opted for the bus for practical reasons, in order to recover a day that we had lost during the trip due to unforeseen difficulties of various kinds.
If I had been alone I would have probably decided differently, and there were no problems (either physical or mechanical) to prevent it, so I consider this trip succesfully completed.

Foto album/Photo album

Diario di viaggio giorno per giorno / Travelog day by day