Balcani 2007

Il viaggio dei tre alfabeti

Budapest Debrecen Satu Mare
Brasov Bucuresti София Θεσσαλονικι

 


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Premesse/Introduction

cimiteroallego

“Drum bun”, ovvero “buon viaggio” in rumeno. In particolare è un augurio per incoraggiare chi parte, quindi perfetto per questo viaggio.

Vuoi andare in Romania in bicicletta ? da solo ? Tu sei pazzo“. Tutti quelli a cui avevo parlato di questo viaggio prima di partire mi avevano detto la stessa cosa, e alla fine stavo quasi per crederci anche io. Però il richiamo della strada e il desiderio di viaggiare in un posto così “lontano” dal nostro mondo, l’ultima frontiera prima di passare veramente “oltre cortina”, cioè la Russia, erano troppo forti per rinunciare senza sapere bene perchè.

Comunque nonostante il richiamo della strada non ho nessuna intenzione di rischiare inutilmente, per cui, anche se non avevo ben chiaro quali potessero essere i rischi di tale viaggio, mi sono largamente documentato sui luoghi da attraversare. Ho cercato quindi report e diari di viaggio di altri che avessero percorso le stresse strade in bicicletta, per avere informazioni di prima mano e il più possibile adeguate a quello che avrei dovuto affrontare. Leggere le impressioni di chi ha

Confine Ungheria - Romania

Ingresso in Romania – Entering Romania

percorso in auto quei luoghi può dare un’idea ma non può essere facilmente proiettato su una situazione completamente diversa quale è viaggiare in bicicletta, contando solo sulla propria forza, fisica e mentale. Dalla lettura di tanti racconti ho dedotto che in realtà non c’era nessun vero rischio particolare e basandomi sulla mia esperienza posso dire la stessa cosa.

Il viaggio prevedeva anche di attraversare Bulgaria, Macedonia e Albania (vedi l’anteprima che avevo scritto prima di partire). Per motivi che non so spiegare questi altri Paesi non creavano nell’immaginario collettivo tanta preoccupazione quanto la Romania. Magari un po’ l’Albania, ma chissà, forse essendo piccola e tutto sommato non troppo lontana da noi, non sembra dare l’impressione di un posto in cui sperdersi in balia degli elementi. Purtroppo a causa di un imprevisto il viaggio si è interrotto in Grecia, dove avevo deciso di fare una breve deviazione per poi ricollegarmi al percorso originario tornando in Macedonia. Non nascondo una certa delusione in quanto Macedonia e Albania mi incuriosivano almeno quanto la Romania. Magari in un prossimo viaggio cercherò di inserire il percorso che è mancato in questo.

A viaggio completato posso dire che non ho mai avuto neanche lontanamente la sensazione di trovarmi in un luogo poco sicuro o in una situazione rischiosa. La gente del posto è sempre stata cordiale e prodiga di aiuto in caso di bisogno e ho anche avuto l’opportunità (seppur non cercata appositamente) di sperimentare la proverbiale ospitalità rumena di cui avevo letto in diversi racconti di viaggio. A parte qualche zona (che segnalerò nel seguito) il traffico è sempre stato molto modesto e tranquillo anche se lo stile di guida degli automobilisti rumeni non è propriamente rispettoso del ciclista.

I cani randagi Un problema che effettivamente può dare fastidio è la presenza di cani randagi. Sicuramente avrete sentito parlare dei cani di Bucarest e in generale in Romania.
Per quanto mi riguarda posso dire di aver incontrato, nei circa 1000km percorsi in Romania, 10-15 cani (non li ho contati…), in ogni caso un numero decisamente esiguo.

Non solo cani - Not only dogs

Non solo cani – Not only dogs

Non ho mai incontrato cani al di fuori dei centri abitati (cosa ragionevole, dato che lì trovano da mangiare). Di questi 15 cani solo tre, tra Romania e Bulgaria (due insieme, uscendo da Sofia) hanno provato a inseguirmi; una ha desistito immediatamente, per gli altri è bastato mantenere l’andatura regolare per seminarli (in pianura forse solo un levriero ben allenato può tenere testa ad una bicicletta lanciata). A Bucarest ne ho visti diversi anche se molti meno di quello che immaginavo. Per il resto tutti gli altri quadrupedi incontrati mi hanno totalmente ignorato. C’è da dire inoltre che erano tutti di piccola taglia. In Bulgaria credo di non aver visto neanche un cane randagio al di fuori di Sofia. Durante il mio breve giro turistico mattutino ne ho visti diversi in giro per la città, ma assolutamente indifferenti alla mia esistenza.
Questo è quanto posso riferire in modo concreto e reale su questo aspetto. Non posso dire che sia un problema serio tale da sconsigliare un viaggio del genere, ma la cosa va tenuta in considerazione se i cani vi creano problemi.
Aggiungerei peraltro che nei pochi giorni che ho trascorso in Sicilia presso la famiglia ho fatto qualche altro giro in bici nella zona e ho incontrato almeno altrettanti cani, per cui non è necessario arrivare in Romania per trovarli…

Il viaggio è iniziato a Budapest, dalla strada n.3 che inizia accanto alla stazione ferroviaria Keleti, dove mi aveva lasciato il treno da Venezia. La strada n.3 punta verso le regioni orientali dell’Ungheria, fino ai margini della Puszta, la grande steppa ungherese, attraversata dal fiume Tibisco (Tisza) e che si estende fino al confine con la Romania e l’Ucraina. Successivamente il percorso corre nel nord della Romania in una regione (Judetul) chiamata Maramures, confinante con l’Ucraina (la strada corre spesso parallela al confine e alcuni centri abitato hanno il cartello segnaletico col nome scritto anche in cirillico).
Viaggiare nel Maramures riporta ad una società preindustriale, fatta di semplicità, lavoro dei campi e tranquillità. Il traffico più intenso che si incontra è quello dei carretti trainati da cavalli e delle galline per strada. Usciti dal Maramures si attraversa la regione principale della Romania, la Transilvania (che comprende diversi Judetul). Il percorso attraversa Brasov, una rinomata cittadina storica, e valica i Carpazi sul passo Bran, ai piedi del quale si trova il castello che la tradizione attribuisce a Dracula.
Valicati i Carpazi si scende velocemente nella pianura danubiana passando per Targoviste, la città in cui fu giustiziato Ceausescu, e quindi Bucarest.
Gli ultimi km mi porteranno a Giurgiu, ridente cittadina al confine con la Bulgaria, confine costituito dal corso del Danubio.
Passato il confine e lasciata Rousse, sull’altra sponda del Danubio, seguo la strada verso Veliko T’rnovo, l’antica capitale della Bulgaria. Più avanti mi aspetta il valico più alto di tutto il viaggio, il passo Shipka, che mi permette di superare la catena montuosa che separa il nord e il sud della Bulgaria e su cui si snoda la Valle delle Rose, una lunga e spettacolare vallata che si percorrerà in quota su una strada parallela alla valle stessa, da Kazanl’k a Sofia.
Lasciata la capitale si punta a sud in direzione Grecia lungo la valle del fiume Struma, una strada quasi tutta in discesa per 150km di puro divertimento ciclistico in un paesaggio stupendo. Purtroppo la strada è abbastanza trafficata ma le curve e le pareti rocciose in cui si snoda valgono la pena di affrontare qualche auto in più.

Alla fine della valle della Struma c’è il confine con la Grecia. Il percorso originario prevedeva, a questo punto, di deviare in Macedonia, arrivare al lago di Ohrid e quindi attraversare l’Albania passando per Tirana e terminando il viaggio a Durazzo. All’ultimo momento avevo deciso di fare un tratto anche in Grecia per poi ricollergarmi più avanti alla strada maestra in Macedonia ma la sorte mi aspettava per giocarmi un tranello che oserei definire grottesco. Scoprirete nell’ultima tappa cosa è successo.

Un’ultima considerazione per un aspetto importante viaggiando in bicicletta. La condizione delle strade è buona in Ungheria e in Grecia, accettabile in Bulgaria, molto variabile in Romania, dove è fortemente consigliabile non deviare dalle strade principali. A parte qualche strada di grande comunicazione che è stata rifatta di recente, per il resto l’asfalto è mediamente abbastanza malridotto, con mille e mille piccole e grosse irregolarità e spaccature che certo non rendono il viaggio comodo. Incontrare grosse buche profonde anche 10cm non è un fatto eccezionale, per cui è necessario fare attenzione, anche se a mio avviso non sono un grosso problema (si vedono bene e si possono evitare facilmente – anche se in un paio di occasioni ero abbastanza veloce e le ho viste all’ultimo momento – un centimetro di differenza avrebbe comportato il disastro).
C’è infine l’eventualità di percorrere tratti veramente in cattive condizioni, in cui bisogna andare a 10-15km/h al massimo, o addirittura la possibilità che la strada da asfaltata si trasformi in una pietraia impraticabile. Questo può succedere senza preavviso su strade minori e di campagna che sulla mappa sembrano strade normalissime.

“Drum bun” means something like “have a nice trip” in romanian.
In particular it is a sort of whish you follow the road without being afraid of potential troubles.

Do you want to travel through Romania by bycicle ? alone ? you must be crazy“. Everybody I talked with about this travel before departure had told me the same, and I was almost trusting them. But the road called me and I was too curious to travel in a place so “far away” from our world, the last border before Russia, to give up without even know why.
Of course I don’t what to take useless risks so I collected many information and read a lot of travel logs of people who had made the same trip before me by bike. Reading tales of people who had visited the places by car is not the same, you don’t have the taste of what is going to happen when you can count only on your strenght, mental and physical.
Reading many travelogues I realized that there were actually no particular risk in this journey, and I can confirm that.
The route was planned to pass also through Bulgaria, Makedonia and Albania, but such countries did not worry people so much like Romania. Maybe Albania a little bit, but anyway not so much.
Unfortunately, due to an unexpected problem the journey stopped in Greece where I had decided to turn for a short diversion before coming back on main road in Makedonia. I can’t deny some disappointment because of that, since the last two countries make me very curious. Maybe I will run on that part of the route in a future trip.
Back to safety concerns, I absolutely never felt in danger or in an unsafe situation. Local people has always been friendly and very helpful when I had some need and I could even taste the famous romanian people hospitality I had read about in varius travel reports.
Apart some places (I will tell later) traffic has been always very light; the only negative aspect may be the driving habits of motorists in Romania, that are actually not very cyclist-friedly.

Alley dogs A problem that actually exists is the alley dogs around. You have likely heard about dogs in Bucharest and in general in Romania.
From my point of view I can say that travelling for about 1000km in Romania I have met about 10-15 alley dogs, so a very little number. Just three of them tryied to run behind me but they gave up immediatly or were simply not able to keep my speed.
In Bucharest I have actually seen several alley dogs but they just ignored me.
I don’t remember dogs in Bulgaria apart in Sofia; anyway, in general, I have seen dogs only in urban areas/villages, absolutely no dogs around on lonely roads.
This is my experience. I don’t think this is a reason to discourage such trip but it is a point that should be considered if dogs are a problem for you.

The journey started in Budapest, from road n.3 that begins on the left side of Keleti railway station, where the train from Venezia had finished its run. Road n.3 goes toward east Hungary regions, up to Puszta‘s limits, the vast hungarian flatland, crossed by Tisza river and that extents up to border with Ukraine and Romania. I entered Romania in that area and followed the route to a romanian region (Judetul) called Maramures, parallel to the border with Ukraine (the road is often very close to Ukraine border and some villages have the name in cyrillic on road signs).
Travelling through Maramures is not only a space-trip but also a time-trip. Everything seems to be back at a pre-industrial age. The most likely traffic you can meet is given by horse carts and hens walking on the road.

Exiting Maramures I entered the main Romania region, the famous Transilvania (that is actually made of several Judetul). The route passed through Brasov, a famous hystoric center, and climbed Carpathian mountains on Bran pass. At the beginning of this road you will find the Dracula castle.

On the other side of Carpathians the road passed through Targoviste, the city where Ceausescu was put to death, and then Buchuresti. Last kilometers were spent to go to Giurgiu, on the Danube river that is also the border with Bulgaria. On the other shore of Danube there is Rousse, a big industrial city, and the route continued to Veilko Tarnovo, the ancient capital city of Bulgaria, and then to the hardest climb of this trip, the Shipka pass, on the mountains that divide northern Bulgaria from southern. Along this mountain chain the route runs on the spectacular landscapes of Rose Valley, through a road parallel to the valley at an higher altitude, from Kazanlak to Sofia.

Once left the capital city I headed to south toward Greece along a great descent road, almost 150kms of fast descent in a valley (the Struma river valley) that gets narrower and narrower. This is just fun while driving the bike, in a great landscape (apart a quite annoying traffic). At the end of Struma valley you can turn right to go to Makedonia or continue straight to Greece. I had planned to turn right but the day before I had bought a map and decided to continue to Greece and then getting back the main road in Makedonia near Ohrid lake.
But the fate was waiting for me with a strange joke that will force me to stop my trip in Thessaloniki. You will find out in the last day report what happened.

Few words about road conditions. Hungarian and Greek roads are perfect, Bulgarian are quite good, romanian asphalt may be good on main roads but it is usually rather bad. Big and deep potholes are common, though I think they are not really a problem (they are easily visible and avoidable). Finding very bad roads where you can drive at 10-15km/h may happen, and also you could even find roads that suddendly turns from asphalt to just stones. This can happen on countryside roads that on the map looks like normal roads.

Allenamento/Training

Oltre alla normale attività nel fine settimana questo viaggio è stato preceduto da quello in Svizzera di qualche mese prima. Nonostante gli alti e bassi dei mesi precedenti per fortuna la forma fisica mi ha decisamente accompagnato in questa avventura, anche in tappe molto dure per lunghezza o altimetria, senza sottovalutare il clima che via via che la strada portava verso sud diventava sempre più caldo ma fortunatamente mai afoso.

Besides the normal training during weekends this journey has been preceded by the trip to Switzerland few months before. Though my physical condition has been quite variable during the last months, my body has been very fine in this journey, even when the road has been very hard for lenght or mountains. Also the climate has been getting hotter and hotter while the road went toward south.

Tappe/Stages

Il viaggio è durato 13 giorni più due di trasferimenti con mezzi diversi. Nella seguente tabella è riassunta la tabella di marcia e i dati principali di ogni tappa (in grigio i giorni in cui non ho pedalato).

The journey took 13 days plus two transfers with different transport means. The following table shows each stage data (in grey color the days where I didn’t cycle).

Data

Date

 

Partenza

Start

 

Arrivo

Arrival

 

Km Tempo

Time

 

Media

Avg

 

Disl.

Height

 

30/6 Budapest Gyongyos
79 3:31 22.2 437
1/7 Gyongyos
Debrecen 158 6:53 23.0 210
2/7 Debrecen Satu Mare
119 5:24 21.9 216
3/7 Satu Mare
Feresti 130 6:35 19.7 703
4/7 Feresti Dej 147 7:40 19.2 1331
5/7 Dej Targu Mures (treno/train)
6/7 Targu Mures
Barkut 94 5:03 18.7 949
7/7 Barkut Brasov (in auto/by car)
8/7 Brasov Targoviste 144 7:04 20.3 1310
9/7 Targoviste Giurgiu 152 7:11 21.1 302
10/7 Giurgiu Veliko Tarnovo
126 6:48 18.6 1116
11/7 Veliko Tarnovo
Kazanlak 97 6:07 15.8 1392
12/7 Kazanlak

13/7 Kazanlak Sofia 198 9:57 19.8 1789
14/7 Sofia Sandanski 150 6:11 24.1 885
15/7 Sandanski Thessaloniki 131 6:23 1027
10 parole di…/10 words in…

Anche per questo viaggio il vocabolario di sopravvivenza. L’ungherese è rimasto un mistero, a parte alcune parole nuove. Per il greco non ho indagato in quanto non ho avuto il tempo di approfondire. Per il bulgaro ho indicato la traslitterazione in caratteri latini.

A survival dictionary. Again, Hungarian language has been a mistery apart few new words. I could not learn anything in Greek because of very little time spent there. Bulgarian words are transliterated in latin alphabet.

Italiano English Rumeno

Romanian

Bulgaro

Bulgarian

buongiorno good morning buna dimineata dobrò utro
buonasera good evening buna seara
dobar vecher
si yes da da
no no nu ne
un’informazione prego… an information please… o informatie va rog…
informatsia molia
la strada per…? the road to …? drumul spre…? putia za… ?
destra right dreapta diasno
sinistra left stanga liavo
sempre dritto straight inainte napravo
indietro back inapoi nazad
grazie thank you multumesc blagodaria
prego your’re welcome placere niama zashtò
acqua water apa voda
latte milk lapte mliako
frutta fruit fructe plod
miele honey miere med
pane bread paine hlialo
burro butter unt maslò
negozio shop alimentara magazin
hotel/pensione hotel hotel/pensiune/casa de oaspeti
hotel
camera room camera staia
ha una camera libera ?
do you have a free room ? aveti cumva vreo camera libera ?
imate li svobodna staia ?
una camera singola per una notte
a single room for a night as deri o camera de o persoana pentru o noapte edinichna staiaza tazi vecher
ristorante restaurant restaurant restaurant/mehana
Conclusione/Conclusion

Viaggiare in bicicletta è per un terzo una questione di fisico e per due terzi mentale. Non nascondo che le mille preoccupazioni (più o meno giustificate) di chi mi stava attorno nei mesi precedenti la partenza mi hanno un po’ condizionato e costituito un “rumore di fondo” che ha disturbato a volte l’atmosfera del viaggio, che peraltro è stato anche realmente costellato di imprevisti e difficoltà di vario genere fino all’imprevedibile conclusione.
Comunque le difficoltà si superano e poi si dimenticano. Quello che rimane sono le sensazioni provate lungo la strada, il ricordo delle persone conosciute e il desiderio di rifare un altro viaggio la prossima estate.

Travelling by bycicle is 1/3 a matter of physical strenght and 2/3 mental strenght. I don’t deny that the worries of people around me before leaving have influenced me and disturbed the journey’s atmosphere like a sort of “underground noise”.
Actually the trip has been scarred by problems and difficulties of various kind, until the unexpected end.
Anyway, difficulties are overcame and forgotten. What is left are sensations felt on the road, the memory of people met and the wish of making another journey next summer.

Foto album

Diario di viaggio giorno per giorno / Travelog day by day