Sestriere

Sestriere olimpica

da Airasca-Pinerolo

Airasca (250m s.l.m.) – Colle del Sestriere (2035m s.l.m.) – 17km


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Una delle due celebri "torri" del Sestriere

In una parola: lunghissimo.

Ho vissuto per molti anni a Torino, prima per gli studi al Politecnico, poi per lavoro, e la vista della collina da un lato e delle Alpi dall’altro era abitudine quotidiana. Per qualche anno avevo abitato in un paesino fuori città da cui nelle giornate limpide si vedeva chiaramente il Monviso a distanza, lungo la strada per il Sestriere. In quel periodo avevo iniziato ad allungare le mie percorrenze ciclistiche, ma le grandi montagne non erano ancora alla mia portata (o meglio, non ci avevo mai provato). Pertanto il Colle del Sestriere era solo un cartello stradale vicino casa. Diverse volte avevo percorso quella strada e mi ero spinto sempre più avanti, ma mai fino alla meta. Avevo deciso quindi di inserire questa salita nel “trittico” di fine stagione, approfittando dell’occasione per fare un fine settimana a Torino e salutare un paio di vecchi amici. Arrivo il venerdi sera alla stazione di Porta Susa, cena e serata da un caro amico ed ex collega di lavoro, poi una buona dormita. La distanza da percorrere è tanta, decido di prendere un treno che mi porta un po’ fuori città per abbreviare leggermente. Scendo dal treno ad Airasca dove inizia l’avventura sulla SS23.

Vista sulla valle

Inizia scoprendo che ho dimenticato il mio pranzo nel frigorifero del mio amico, per cui a Pinerolo mi fermo in un negozio di alimentari per procurarmi un altro panino. La strada fino a Pinerolo è dritta e pianeggiante, anche un po’ noiosa. Superato il centro storico di Pinerolo mi avvio verso la val Chisone, attraversando Porte, Villar Perosa, Perosa Argentina e altri piccoli centri. La strada sale di poco, dopo 30km, a Perosa Argentina, abbiamo guadagnato solo 350 metri di dislivello. La strada è ancora tranquilla e le pendenze non impegnative, anche se non è più quasi pianeggiante. C’è qualche leggero strappo qua e là. Ai 45km siamo a Fenestrelle, con la celebre fortezza sul costone della montagna. La quota è sui 1000, ma il difficile deve ancora arrivare. A Usseaux si attraversa una breve galleria. La strada scorre in alcuni tratti quasi pianeggiante, siamo sui 1200. Il prossimo centro abitato di una certa dimensione, Pragelato, è intorno ai 60km, a 1500 metri di quota. La giornata è bella ma il vento abbastanza freddo. La distanza comincia a farsi sentire ma le vere difficoltà non sono ancora arrivate. L’ultima volta che avevo provato questo percorso ero arrivato a Pragelato, e raggiungere i 1500 metri di quota era stato un traguardo entusiasmante. Adesso però le cose si fanno più dure: gli ultimi 10km ci portano da quota 1500 ai 2035 del colle, per cui non si scherza più.

Albero di Natale postmoderno

I tornanti mi sollevano ma la salita è dura. Si attraversano gli ultimi centri abitati: Alleve, Traverses, Plan, Chezal, fino a Borgata Sestriere. Probabilmente per la stanchezza ormai lungamente accumulata, l’ultimo tratto è durissimo. Arrivo al cartello “Sestriere” veramente sfinito, ma ormai è fatta. Raggiungo il centro abitato recentemente alla ribalta per le Olimpiadi invernali del 2006, che hanno lasciato il loro segno in molti manufatti ed edifici, il primo dei quali è la rotonda fiorita con i cinque cerchi all’ingresso del centro abitato.
E’ stata durissima anche stavolta, forse più per la lunghezza che per le pendenze, che comunque, soprattutto verso la fine, sono rispettabili. Dopo aver mangiato il panino giro la bici per lanciarmi sulla discesa, che non sarà neanche troppo riposante: il vento contrario mi costringerà a pedalare se voglio andare a più di 17km/h.