1 – 28/4: Colico – Meienfeld, 142km


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Lago di Montespluga

Lago di Montespluga

Il viaggio inizia subito con un passo alpino. Dalla zona del lago di Como, poco distante da casa mia, le possibilità per arrivare in Svizzera sono diverse ma dalla montagna non si scappa. Si può attraversare la frontiera a Chiasso, raggiungere Lugano in poco tempo e inoltrarsi in territorio svizzero tramite il passo del San Bernardino, oppure sul San Gottardo, arrivando non distante da Lucerna, o il Lucomagno. Altre alternative sono SondrioTirano e il Bernina oppure Chiavenna e il passo dello Spluga o il Maloja e lo Julierpass in Engadina. In ogni caso c’è da mettere in conto di superare i 2000 metri di quota.
La scelta ottimale per il mio percorso è il passo dello Spluga, in quanto la zona di Lugano e l’Engadina sono meta di altre escursioni che periodicamente faccio da quelle parti per cui conosco già i posti. Le altre possibilità sono o troppo distanti per il poco tempo a disposizione o veramente impegnative (come il Bernina). Rimane come ultima incognita la percorribilità del passo. Da un sito dell’Automobil Club Svizzero lo Spluga risultava chiuso; l’alternativa a quel punto sarebbe il Maloja o provare ad arrivare in cima e sperare di passare; è fine aprile e l’inverno non è stato molto nevoso, per cui non mi aspetto che la strada sia bloccata dalla neve, ma non si sa mai e c’è anche il rischio di trovare una guardia di confine svizzera che mi rimandi indietro. Dopo essere arrivati a duemila metri di quota sarebbe seccante !
Inizio a pedalare a Colico in direzione Chiavenna. La strada è piacevole anche se un po’ stretta per il traffico che si incontra, seppur moderato. Raggiungo il centro di Chiavenna e mi trovo al bivio che porta a destra verso il Maloja e dritto verso lo Spluga. Il cartello dice che il passo è aperto, per cui anche l’ultima incognita si risolve e mi dirigo sicuro verso il mio primo trofeo, lo Splugenpass.
La salita è impegnativa ma regolare, il traffico scarsissimo e i luoghi molto suggestivi. La strada inizialmente si snoda su rettilinei e curve che si inerpicano sul costone della montagna; si vede lontano e la meta è ancora distante. Si attraversano piccoli centri abitati e mentre seguo con gli occhi il percorso sulla cartina mi rendo conto che la strada è veramente lunga. Vado piano, circa 7-8km/h, perchè la bici è a medio carico e soprattutto perchè l’inaspettata stanchezza degli ultimi giorni mi fa salire prudentemente senza forzare per non restare totalmente a secco già prima di iniziare. Fortunatamente le forze mi accompagneranno e la salita sarà affrontata in modo regolare senza problemi.
A circa metà strada, dopo l’abitato di Campodolcino, comincia lo spettacolo. Un cartello “10 tornanti” annuncia l’inizio delle ostilità. La strada si impenna ad ogni curva, i tornanti si susseguono uno dopo l’altro e l’altimetro registra fedelmente la quota che sale. Non ci sono solo i tornanti, ma anche delle brevi gallerie, molte delle quali sono in realtà solo strutture di protezione della strada, con il fianco a valle aperto. Nessuna delle gallerie vere e proprie crea problemi, in genere entrando si vede già l’uscita poco distante. Solo una è un po’ più lunga e in mezzo totalmente buia; è strana e un po’ inquietante, un budello nero in salita immerso nel silenzio. In ogni caso basta una piccola luce posteriore per essere visti, a parte il fatto che il traffico è quasi inesistente.
Di tanto in tanto una targhetta riporta la quota; 1200, 1500, 1700.
Alla fine dei 10 tornanti si arriva al bivio per Madesimo; siamo ormai intorno ai 1900 s.l.m., un rifugio di montagna sulla sinistra certifica l’indicazione dell’altimetro e fa capire che ormai ci siamo. Dopo Madesimo ancora qualche tornante per arrivare all’altopiano di Stuetta, dove la strada spiana per qualche kilometro a fianco del lago di Montespluga. Il lago è parzialmente ghiacciato ma il livello dell’acqua mi sembra molto basso. Il paesaggio è ormai di alta montagna, le vette sono di roccia nuda e c’è neve a chiazze tutto attorno a me. Il cielo è popolato di nuvole pannose che lasciano grandi spazi di sereno, l’aria è fresca, non c’è freddo ma nelle zone esposte il vento è tagliente.
A Montespluga passo accanto ai turisti che prendono il sole sulle sedie a sdraio; dopo le ultime case la strada riprende a salire, ma è quasi fatta, mancano 200 metri di dislivello e circa 3km. Una marmotta è indaffarata tra l’erba e la neve, che in molti punti arriva fino a bordo strada con muretti di 30-40cm. Il disgelo crea dei rivoli d’acqua e cascatelle tutto intorno.
Arrivo in cima intorno alle 15. Sul passo c’è una piccola caserma dei carabinieri ma non ho visto guardie di frontiera svizzere. Foto d’obbligo con il cartello del passo, indosso la mantellina antivento per la discesa e mi lancio sui tornanti che mi porteranno a Splugen e poi, attraverso la Via Mala, fino a Chur. Dal lato svizzero c’è più neve, la discesa è veramente piacevole; dopo Splugen si attraversa una valle molto stretta con pareti rocciose veramente grandiose. E’ il primo assaggio di Svizzera e si presenta bene.
Dopo Thusis la valle si allarga, la strada è leggermente vallonata; attraverso Chur, cittadina di medie dimensioni che è anche la capitale del cantone dei Grigioni.
La tappa si conclude a Maienfeld, il paese di Heidi, dove è ambientata la celebre favola delle caprette che fanno ciao.

The journey starts immediatly with an Alp pass. From Como lake area, not far from my place, there are several roads to go to Switzerland but you cannot avoid mountains. You can cross the border at Chiasso (few km from Como), reach Lugano and then central Switzerland through S.Bernardino pass, or S.Gottardo, not far from Luzern. Other roads are Sondrio-Tirano and Bernina pass or Chiavenna and Spluga or Maloja and Julierpass in Engadina. Another road runs on Lukmanier pass.

All these possibilities request climbing mountains over 2000 m. The best choice for my route is Spluga pass. Lugano and Engadina areas are not new for me (they are not far from my place so from time to time I plan a trip there). Other roads are too far away or really very hard (for example Bernina pass).
The only unclear thing left is whether the pass is open or not. The Automobil Club Switzerland website reports the pass is closed. The alternative is passing through Maloja or going on the top of the mountain and trying to pass anyway. Last winter was not very snowy so I don’t expect the road is blocked by snow but you never know… I start cycling from Colico to Chiavenna. The road is pleasant though a little bit narrow compared to the traffic. I get Chiavenna center at the crossing that brings to Maloja on the right and Spluga going straight.The road sign reports the pass is open so I go to take my first trophy, the Splugenpass.
The ascent is not easy but regular, almost no traffic and great landscape around. The road is initially quite straight, just few turns from time to time. You can look quite far away. Passing through small villages I give a look to the map, realizing that the way is very long. I go very slowly, 7-8 km/h, because of bags load and above all not to get tired too soon.
About at half way, at Campodolcino, the spectacle starts. A road signs “10 tornanti” (10 hairpin turns) announces the beginning of the fight. The road goes up steep at every turn that come one after another. The ltimeter reports my increasing altitude. There are also short tunnels, some of them are not real tunnels but road protection structures, with valley side open. No problems due to tunnels, just one of them is longer and totally dark. Anyway a little rear lamp is enough to be seen, apart that traffic is practically absent.
From time to time a sign reports altitude: 1200, 1500, 1700 meters.
After the 10 turns you get the Madesimo crossing. Altitude is about 1900 meters, the job is almost done. After Madesimo still some turns to get Stuetta where roads is flat for some kilometers along the Montespluga lake. The lake is partly frozen and water level seems to be very low. The landscape shows you that it is high mountain, rocky peaks and snow around me. White creamy clouds on the sky with large clear space, fresh air not cold, but wind may be freezing.
In Montespluga tourists are taking sunbath, after the last houses the road starts again ascending but you are almost on the top. Just 200 m height and 3km are left. I get the top at about 3pm. On the top there is a small guard office. Picture at pass road sign, I wear wind jacket and start descending very fast to Splugen and Via Mala to Chur. The Swiss side of the mountain is more snowy. From Splugen the valley is very narrow with great rocky walls. The first taste of Switzerland looks great.
After Thusis the valley gets larger, the road is slightly hilly. I pass through Chur, average size city, the capital of Graubunden Kanton.
The day ends in Meienfeld, the Heidi’s homeland.

2 – 29/4: Meienfeld – Thalwil, 186km


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Meienfeld, le montagne di Heidi - Heidi's mountains

Meienfeld, le montagne di Heidi – Heidi’s mountains

Da Maienfeld seguo la strada per Vaduz. La mattina inizia con una salita abbastanza dura per superare una collina circa 700m di altitudine. Attraverso l’abitato, a destra ci sono le montagne di Heidi, sulla collina delle frecce indicano la direzione per la Heidihutte, la casa di Heidi. Le colline circostanti sono coltivate a vigneti. Una volta scollinato si scende velocemente verso il Liechtenstein; ad un certo punto la strada attraversa una strana costruzione simile ad un castello con delle mura e un arco sotto cui si passa; in realtà sembra costruito di recente e all’interno c’è anche un concessionario di automobili. L’ingresso nel Liechtenstein è per una strada deserta che a destra ha una pista ciclabile ancora più larga della strada stessa. Se la Svizzera è pulita, il Liechtenstein è eccessivo, quasi maniacale. Attraverso Vaduz e seguo le indicazioni verso il Bodensee. La strada costeggia una grande parete montuosa inizialmente imponente, che si abbassa fino a diventare delle morbide colline avvicinandosi al lago. Il percorso è pianeggiante con qualche ondulazione dalle parti di Altstatten. Arrivo sul Bodensee: il lago è molto grande, di fronte a me c’è la Germania, a destra l’Austria. Lascio il lago in direzione Zurigo, il paesaggio è collinare e la strada prosegue con qualche saliscendi molto morbido, si può tenere una buona media. Il traffico è scarso nonostante sia una strada di grande comunicazione (dalle parti di Bonau, a circa 8km da Frauenfeld, c’è un raccordo che porta sull’autostrada e da lì in poi il traffico sarà quasi inesistente fino a Zurigo).
Dopo Winterthur si sale un po’ dopodichè una lunga discesa porterà fino quasi a Zurigo. L’ingresso in città è assolutamente indolore, il traffico urbano è scarsissimo, mi chiedo se sia normale dato che non c’è letteralmente quasi nessuno in giro in auto. Un altro mondo rispetto alle nostre città caotiche, e molto diverso da come si presenta in genere l’avvicinamento alle grandi città che ho attraversato nei miei cicloviaggi. Per arrivare a Zurigo centro e poi sul lago chiedo la strada prima ad un ragazzo in mountain bike che mi accompagnerà per un lungo tratto e poi a due ciclisti urbani. Chiedere la strada ai ciclisti del luogo è sempre una garanzia.
Seguo la sponda del lago in direzione Lucerna, le colline attorno allo specchio d’acqua sono popolate di ville e villette, il paesaggio è piacevole. Trovo un hotel a Thalwil, a circa 10km da Zurigo. L’hotel è molto bello, stanza e ristorante con vista lago. Sarà un po’ costoso, ma ogni tanto si può fare. Il ciclismo è sofferenza e qualche volta ci si può concedere una piccola libertà, per compensare.
E’ stata una tappa lunga, senza grandi difficoltà altimetriche anche se il dislivello complessivo della giornata, tra saliscendi e piccole asperità, è più di 1200 metri. I paesaggi sono verdissimi e le strade molto tranquille, in gran parte su piste ciclabili o corsie riservate a bordo strada.

From Meienfeld I follow the road to Vaduz. The day begins with a rather hard ascent to pass over a hill at 713m. I pass through the village, on the right you see Heidi’s mountains, arrows point to Heidihutte, the Heidi hause. The surrounding hills are grown with grapes. After the hill the road descents quickly to Liechtenstein. You pass through a strange building that looks like a castle; actually it seems modern and inside there is even a car shop. Entering Liechtenstein is through a desert road with a bike track on the right (the bike track is even larger than the main road !).

Zurich

If Switzerland is clean, Liechtenstein is really too clean. I pass through Vaduz following signs to Bodensee. The road runs along a great mountain, initially huge that gets lower and turns in rounded hills while you get closer to the lake. The road is now flat with little up and down near Altestatten. I get Bodensee. The lake is very large. In front of me there is Germany and on the right it’s Austria. I leave the lake following Zurich way, the landscape is hilly with some up and down not very difficult; you can run quite fast. Traffic is very light though this is a main road (near Bonau, 8km from Frauenfeld there is a link to highway and traffic basically disappears up to Zurich). After Winterthur the road goes up a little, then a long descent will take you almost to Zurich center. Entering the city is absolutely painless, almost no traffic. I wonder if it is normal, there are almost no cars around. Totally different from Italy habits and very quiet compared to usual entering in big cities during my bike tours. To get Zurich center I ask some bikers met on the road (it is always a guarantee to get good directions). I follow the lake shore on the way to Luzern, the hills around the lake are populated with small houses, landscape is very nice. I find a hotel in Talwil, about 10km from city center. It is very nice, quite expensive but sometimes I can do it. It has been a long day, road basically flat and very quiet, green landscape. I could run almost all the time on bike tracks or reserved lanes on the right side of the road.

3 – 29/4: Thalwil – Wichtrach, 162km


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Luzern

Giornata dei laghi. In questa tappa si troverà la vera essenza del tour. Dopo aver percorso la costa dello Zurichsee ancora per qualche kilometro lascio lo specchio d’acqua in direzione Zug. Di nuovo una salita impegnativa ad inizio giornata, c’è da scollinare per circa 300 metri di dislivello. La direzione da seguire è Luzern. Lo Zugersee si vedrà poco a dire il vero in quanto la mia strada lo costeggia per un breve tratto e non molto vicino. Dopo una decina di km sono a Lucerna, sulle rive del Vierwaldstattersee (lago dei quattro cantoni). La città è simpatica e viva, tanta gente in giro per strada. Lascio il centro abitato e proseguo in direzione Interlaken. Proseguendo verso Interlaken incontrerò l’Alpnachersee e il Sarnersee. Verso ora di pranzo arrivo a Giswil, ai piedi dell’impegnativa salita del Brunigpass. Il posto è idilliaco, la strada è dominata a sinistra da grandi prati verdissimi sul fianco ripido della montagna e dalla stazione ferroviaria del posto partono treni che salgono sul passo (1007 s.l.m.) affrontando pendenze impressionanti. Decido di fare una pausa rilassante e mi fermo a mangiare qualcosa sulla veranda di un hotel-ristorante. A 10 metri dal ristorante inizia una salita rispettabile di 570 metri di dislivello per cui forse sarebbe meglio non appesantirsi, ma ho fame e il posto è troppo tranquillo per non godere di quella pace a tavola; un cartello ammonisce i ciclisti segnalando che la salita è distribuita su 16km ma la realtà è diversa. A metà strada ci sono 4 o 5 km pianeggianti lungo il Lungerersee, per cui la salita è in realtà sui 10km ovvero almen 6-7% ma con tratti anche più ripidi. Insomma è una salita vera e lo si scopre solo strada facendo.

Salita al Brunigpass

Lungern e il Lungerersee sono il prototipo della Svizzera. Se volete vedere una valle verdissima, un lago azzurro, morbide colline, pareti rocciose e innevate, un paesino di baite di montagna e le mucche, andate a Lungern: c’è tutto questo concentrato in 3km.
La discesa dopo il Brunigpass porta di volata a Brienz, sul Brienzersee, ovvero il lago ad est di Interlaken, attraversata la quale si prosegue lungo il Thunersee. La strada lungo i due laghi è spettacolare; l’acqua è sempre molto vicina e la vista sulle montagne che circondano la sponda opposta è maestosa, intervallata da tratti immersi tra gli alberi. Il colore del lago è verde smeraldo.
Arrivo a Thun e proseguo un po’ oltre alla ricerca di un albergo che troverò a circa 20km da Berna. In zona ci sono le indicazioni per Emmental.
Nel pomeriggio incontro una cicloturista tedesca che arriva da Monaco di Baviera ed è rimasta disorientata dalle indicazioni stradali. Doveva andare a Friburgo ed ha seguito le frecce rosse delle piste ciclabili ma improvvisamente pare che queste frecce la riportino indietro. Guida una bici tipo “olandese” con un sacco di bagagli e non ha neanche una cartina piazzata di fronte al manubrio. Spero abbia trovato la strada maestra.

Lungerersee

Today is the lakes’ day. In this stage there is the essence of the journey. After running along the Zurichsee shore I leave the lake to go to Zug. Again an hard ascent at the beginning of the day, about 300m. The way to follow is Luzern. Zugersee is not very visible, the road passes by the lake just for a short route and not very close. After about 10km I get Luzern, on the Vierwaldstattersee (the lake of four woods). The city is nice and full of life, lot of people around. I leave city center to Interlaken, passing by Alpnachersee and Sarnersee. At lunch time I get Giswill, at the beginning of Brunigpass ascent (1007m). The place is idyllic, on the left of the road there are green grass on the side of the mountain. From the rail station start trains that go to the mountain on an impressive steep railway. I decide to stop and have relax lunch in a restaurant just there.

Brienzersee

Brienzersee

The ascent starts just 10 meters away, it is 570m and quite steep. It would be better not to have too much food but I’m very hungry and the place is too beautiful not to enjoy such peaceful atmosphere. A road sign warns the biker reporting that the ascent is 570m high and 16km long. In the middle there are 4-5km or flat road along Lungerersee, so the ascent is actually distributed on 10km, so the steep is about 5-6% with some steeper parts from time to time. A real ascent but you’ll find out only on the way. Lungern and Lungerersee are Switzerland’s image. If you want to see an green valley, a blue lake, soft hillies, rocky and snowy mountains, a villages of moutain houses and the cows, go to Lungern. You will find everything together in those 3km.
Descent after Brunigpass brings you to Brienz, on the Brienzersee, the east’s side Interlaken lake, then you go to Thunersee (the west’s lake). The road along the two lakes is spectacular. Always very close to the lake, great view on opposite’s side mountains or running under the trees. The lake’s color is blue/emerald-green.
I get Thun and go forward to look for an hotel. On the road I met a German cycloturist who is coming from Munich. She has been confused by road signs. She should have gone to Fribourg following the red road signs for bikes but suddendly such signs seem to come back. She drives an “holland” bike with lot of bags and does not even have a map on the handlebar. I hope she eventually found the way.

4 – 1/5: Wichtrach – Geneve, 187km


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Lago di Neuchatel

Lago di Neuchatel

Finalmente una partenza tranquilla, senza salite. La strada procede con i soliti saliscendi che principalmente tendono a salire. A Gumligen discesa veloce verso Berna. Si entra in città attraveso il ponte sul fiume Aar che nasce sulle Alpi Bernesi e si getta nel Brienzersee e nel Thunersee, lungo la strada percorsa nella tappa precedente, prima di sfociare nel Reno (che è stato brevemente incontrato durante la seconda tappa, nei dintorni di Vaduz). Attraverso la città lungo la via che dal ponte porta alla stazione ferroviaria ed è un lungo susseguirsi di portici che costituiscono una delle attrattive architettoniche della città. Esco dal centro abitato prendendo la strada in direzione Murten (dove troverò il prossimo lago), ancora un po’ in salita; il traffico è scarso e attorno c’è tanto verde. Si sale fino a Frauenkapelle poi discesa e ancora saliscendi continui. E’ faticoso, la media è inferiore ai 20km/h, la strada è solitaria, quasi una stradina di campagna. A Murten incontro il Murtensee/Lac de Morat. E’ il primo incontro con la Svizzera di lingua francese. Fino ad ora il percorso si è snodato tutto nella Svizzera tedesca, ed anche il paesaggio urbano cambia, le abitazioni rurali hanno un aspetto diverso, meno “teutonico”.

Seguo la segnaletica rossa per le biciclette che però mi porta a fare tante deviazioni e divagazioni. Passo nel centro di Avenches addobbato a festa per l’imminente passaggio del Giro di Romandia (il 2 maggio). Lungo la strada incontrerò la squadra Gerolsteiner che si sta allenando. Ero fermo ad un bivio e avevo bisogno di informazioni stradali: vedo un ciclista che sta arrivando e penso che sia semplicemente uno del luogo vestito con la divisa di una squadra, come si vedono tanti appassionati, e lo chiamo per chiedergli di fermarsi un attimo. Lui gentilmente mi fa notare che dietro c’è il resto della squadra, un gruppo di assatanati che vanno a 45 all’ora su pazzesche biciclette costruite in materiali aerospaziali e che non si può fermare.
Da Avenches a Estavayer-le-Lac, sul lago di Neuchatel, seguo ancora la segnaletica rossa con il simbolo della bici, ma quasi mi perdo (per cui comprendo le difficoltà della cicloturista tedesca del giorno prima e decido di ignorarla da ora in poi). Ad un certo punto arrivo a quello che sembra un incrocio con una grande strada scoprendo all’ultimo momento che stavo per attraversare la pista di un piccolo aeroporto militare.
Da Estavayer seguo la strada che corre ad una certa distanza dal lago che si vede a destra. A Yverdon si raggiunge la riva del lago. Faccio una pausa per mangiare qualcosa, con il massiccio dello Jura di fronte a me.
Lascio Yverdon seguendo le indicazioni per Orbe/Vallee des Joux. La strada è bellissima, su uno sfondo di colline basse e rotonde, verdi e gialle di fiori. Qualche saliscendi ma non particolarmente impegnativo. Lungo il percorso si incontra un piccolo paese all’aroma di caffè. Sul posto c’è uno stabilimento di una nota marca di bevande e la cosa è evidente all’olfatto.
A Cossonay seguo i cartelli per Ginevra che mi deviano rispetto al percorso che avevo previsto. Arriverò al lago a Morges, poco distante da Losanna, mentre avrei voluto seguire la strada dei vigneti fino a Rolle.

Croissant

Crisi di fame ? Are you hungry

La strada lungo il lago di Ginevra corre un po’ distante dal lago stesso, è a tratti piacevole a tratti anonima, comunque scorrevole.
La fatica si sente, gli ultimi kilometri sono a testa bassa, vedo solo l’asfalto e i numeri che scorrono sul ciclocomputer ma ormai devo arrivare a Ginevra. Si attraversa qualche borgo interessante sul lago per arrivare nella grande città attraverso uno stradone a scorrimento veloce che però ha una pista ciclabile a fianco per cui l’ingresso nella metropoli è sicuro.
Arrivo finalmente a Ginevra dopo 187km, sono ormai molto stanco. L’ultimo treno con trasporto bici per l’Italia è partito da diverse ore per cui prenderò una stanza in un albergo di fronte alla stazione ferroviaria. Un ringraziamento va alla gentile receptionist dell’albergo, per la sua cortesia e il piccolo sconto (forse impietosita dal mio aspetto provato ?). L’obiettivo è raggiunto, le montagne, i 12 laghi, le città, l’arrivo a Ginevra. Anche questa è fatta.

Eventually a quiet starting, without hard ascents just after breakfast. The road goes with the usual ups-and-downs, that mainly goes up. In Gumligen starts a fast descent to Bern. You enter the city through the bridge on river Aar, that is born on Berner Alps, enters Brienzersee and Thunersee, along the previous day’s road, before flowing into Rhein river (that has been briefly met during second day near Vaduz). I pass through the city on the way that brings from the bridge to the railway station, a long sequence of porchs, one of the main architecture attractions of city center. I exit from urban area following Murten directions (where I will find the next lake) a little ascent again. Traffic is very light and landscape is green. The ascent lasts until Frauenkapelle then descent again and ups and down for some kms. It is very tiring, the average speed is low, less than 20km/h, the road is lonely, almost a countryside minor road. In Murten I reach Murtensee/Lac de Morat. This is the firs taste of French Switzerland. So far the route has been always in German Switzerland and now even the urban landscape chan ges, the rural buildings have a different look, less “teutonic”. I follow the red road signs for bike that drives you on many diversions. The center of Avenches is decorated to celebrate the Tour of Romandia that begins tomorrow. On the road I will meet the Gerolsteiner pro cycling team during a training run. From Avenches to Estavayer-le-Lac, along Neuchatel lake, I follow the bike track red signs but I almost get lost (so I understand the problems of yesterdays German lady and decide not to follow them anymore). I reach a big road crossing but I find out just in time that I’m crossing the track of a military airport !
From Estavayer I follow the main road, the lake is on my right side. The lake is reached in Yverdon, a short break to have lunch with Jura mountains in front of me.
I leave Yverdon following Orbe/Vallee des Joux road signs. The road is wonderful, low hills around, green and yellow because of flowers. Some ups-and-down not very hard.

Bern

Bern

In Cossonay I follow signs to Geneve but they drive quite close to Lausanne, differently than my plans were I had decided to get the lake in Rolle instead of Morges. Anyway, now I am on the main road to Geneve, sometimes nice sometimes nothing special, always very fast. I’m very tired, the last kms are done just looking the asphalt and numbers turning on my bike computer. Entering Geneve is through al large road with fast traffic but there is a bike track on the right side so there is no danger.
I eventually get Geneve after 187km and I am very tired. The last train to go back in Italy has left the station severals hours ago so I look for a room in an hotel.
Special thanks to the kind receptionist for the little discount, maybe because of my very tired look…