1 – 26/6: Bergamo – Alessandria, 162km


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Campagna lombarda – Lombardy countryside

La mattina di sabato 26 Giugno 2010 inizia la nuova grande avventura. Non sono nervoso come quella volta verso il Baltico e comincio tranquillamente a percorrere i 162km che mi separano da Alessandria, dove ho prenotato un hotel. 162km di infinita pianura, dove l’asperità più impegnativa sarà qualche cavalcavia o poco più; lunghissimi rettilinei di una noia mortale in mezzo ai campi di granturco, con ben poco da vedere e da dire. Una tappa di trasferimento, uniche digressioni prima a pochi km da casa, dove incontro un amico per un saluto veloce e poi ai 40km il passaggio da casa di Corrado, altro cicloviaggiatore di lungo corso. Breve sosta, un succo di frutta e un pezzetto di pista ciclabile assieme per fare due chiacchiere. Per il resto degni di nota solo il passaggio per Pavia, l’oltrepo’ pavese e l’avvicinamento alle colline nei pressi di Alessandria. Tra Pavia e Tortona la strada si avvicina alle caratteristiche di una superstrada a scorrimento veloce (degli altri) ma tutto sommato sicura: c’è spazio più che sufficiente per la bici nella corsia di emergenza. Il passaggio per Pontecurone, ridente paesello che per 3km fa uscire dalla strada principale e permette di vedere una fontana e un fruttivendolo, sembra un evento da ricordare. Sicuramente da immortalare tra i “trofei” l’attraversamento del 45° parallelo nei pressi di Voghera, segnalato da un grande cartello sopra l’autostrada che viaggia parallela alla strada. Conclusione: forse non vale la pena di attraversare la pianura padana solo per “partire da casa”. Domani Acqui Terme e la Liguria.

Saturday June 26th, 2010, the new great adventures starts. I’m not nervous like when I left to the Baltic sea and I begin to cover the first 162km heading to Alessandria. It will be a long day of boring flatland, long straight roads in the middle of corn fields, with almost nothing to see and to tell. A transfer day without nothing particular, apart meeting two friends who lives not far from my place, along the road. The only notable things are Pavia, “Oltrepo’ pavese” (the countryside below Po river in the Pavia area) and approaching to the hills that are still quite far away. Between Pavia and Tortona the road traffic is rather fast, though not dangerous. Traffic is very light and the road is wide. Another notable point is the crossing of 45th geographica parallel near Voghera. Probably starting from home is not wort so many boring roads. Tomorrow il will reach the sea.

2 – 27/6: Alessandria – Albenga, 131km


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Avvicinamento alle colline – Approaching hills

Parto da Alessandria accodandomi ad un gruppetto di ciclisti del posto che vanno a fare una gita fuori porta. Loro vanno piano e io non riesco ad andare molto più forte. E’ solo il secondo giorno e dovrei sentirmi un leone, mentre mi rendo conto che il “motore” già non gira. La strada (SS30), dopo un primo tratto tranquillo, ridiventa quella specie di superstrada già vista ieri, fattibile ma certo non godibile. In alcuni tratti, dalle parti di Borgoratto e Gamalero, si può percorrere la vecchia strada provinciale, quasi deserta e molto più piacevole, ma alla fine bisogna tornare sulla statale (l’alternativa sarebbe inerpicarsi sulle colline in un percorso sicuramente tranquillo ma faticoso). Ad Acqui Terme si lascia definitivamente la statale imboccando la SP334 del Sassello e inoltrandosi finalmente in una bella zona collinare piena di verde e di tranquillità. Sarà una leggera salita a partire da Acqui Terme; fino a Melazzo/Cartosio solo un leggero falsopiano con una piccola asperità, un po’ dura ma molto breve. Dopo si sale ancora regolarmente, la pendenza è minima e si riesce a tenere un’andatura spedita. Poco prima di Sassello c’è un’altra asperità e gli ultimi 5-6km sono un po’ più duri, fino allo scollinamento sul passo Giovo. Si incontrano numerosi ciclisti da corsa che vanno nei due sensi, arrivando dal Piemonte e dalla Liguria. Con uno di questi mi intrattengo chiacchierando per qualche minuto ad una fontanella dove l’acqua sgorga quasi direttamente dalla roccia. Allo scollinamento, dopo l’ultimo km quasi in piano, seguono 20km di discesa fino ad Albisola Marina. Se speravate di riposare un po’ sappiate che c’è vento contrario e bisogna pedalare anche in discesa (o almeno quel giorno era così). Vengo raggiunto da una ragazza in bici da corsa che nota il mio bagaglio; anche con lei qualche parola prima che svolazzi via leggera lungo la discesa. Il mare si vede solo sulla SS1 Aurelia, dove arrivo intorno alle 15. Le spiagge sono gremite ma la strada è pressochè sgombra: ci sono moltissime auto e ciclomotori parcheggiati, bisogna assolutamente fuggire prima del rientro dei bagnanti che invaderanno la mia strada con i loro fastidiosi motori. L’Aurelia è veramente bella e scorrevole, non ci sono particolari problemi di altimetria tranne i tratti corrispondenti ai capi di Vado e Noli, brevi salite non particolarmente difficili. Si attraversano località conosciute e rinomate: Spotorno, Finale Ligure, Pietra Ligure, Loano. Personalmente non sono un frequentatore della riviera ligure ma durante gli anni dell’università a Torino le sentivo nominare dai compagni di corso piemontesi. Verso fine giornata arriverà la fatica ma ad Albenga è facile trovare un hotel dove fermarmi. Grande cena a base di obbligatoria pasta col pesto e poi grigliata mista. Bella tappa, finalmente il viaggio ha assunto il suo vero volto dopo i noiosi km di ieri.

Leone di Noli – Noli rock lion

I leave Alessandria following a group of local cyclists who are going out for a trip in the countryside. They are slow and I cannot be much faster than them. It’s just the second day, I should feel strong like a lion but I realize that there is something bad with my shape. The road SS30, after the first kilometers, turns again to the fast road I found yesterday. Sometimes it is possible to leave it and detour on the old road, almost desert and very nice, but after some time you must take again the main road. At Acqui Terme I eventually leave this road to take a different one, road SP334 called “del Sassello”. It is a really beautiful, quiet and extremely pleasant countryside road that runs on the hills between Piemonte and Liguria. It is a long, light ascent up to Passo Giovo. Just the last 5-6 kilometers are a little harder. There are several sport cyclists who come from both directions. I have a few minutes talk with one of them at a fountain. After the top of the hill 20km of descent follow. It’s rather windy and I must pedal as well. A girl on a racing bike reaches me; she notices the bags and asks me about my trip. Again few minutes talk before she disappears running to the sea, light like a butterfly.
The sea is visible only when I reach the coast road, the “Aurelia SS1”. It’s about 3pm, beaches are plenty of people and the road is almost empty. Thousands of car and motorcycles are parked aside. I must escape before they begin to come back home filling the road of engines. The Aurelia road is pleasant and fast, flat and not difficult, apart short streches by the capes of Vado and Noli where some ascent is present, though not very steep.
Famous seaside places are passed through, like Spotorno, Finale Ligure, Pietra Ligure, Loano. I remember their names told by my university collegues in Torino (Liguria is closest seaside place for Torino city).
I reach Albenga rather tired but it’s easy to find an hotel. Great dinner based on “past col pesto”.
The trip is getting its true face, pleasant and nice, after the boring roads yesterday.

3 – 28/6: Albenga – Nice (F), 117km


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Menton

Da Albenga la strada prosegue ancora pianeggiante verso il confine francese. Ci sono alcune gallerie ma tutte molto brevi. La strada è facile e scorrevole, a parte i tre promontori che si succedono in sequenza ravvicinata: capo S. Croce, capo Mele e capo Berta, quest’ultimo particolarmente duro e faticoso, almeno per il ciclista carico di bagagli (comincio a pensare che ho portato troppa roba). Mi trovo sulle strade del Grande Ciclismo: la Milano-Sanremo passa di qui, ma mi guarderò bene dall’affrontare la Cipressa. Dopo Imperia la strada scorre veloce; la riviera dei fiori è proprio bella e riempie gli occhi di luce e di colori. Faccio una breve pausa pranzo a Sanremo proseguendo quindi per Bordighera e Ventimiglia, la porta verso la Francia. Le indicazioni principali verso il confine portano ad un tunnel molto lungo e non praticabile in bicicletta. Evitarlo è semplice: subito dopo il passaggio sul Roia (ponte Doria) bisogna prendere la strada per Ventimiglia vecchia, con una curva a sinistra in salita di fronte ad una galleria scavata sotto le case, seguendo via Biancheri e poi via Verdi. Dopo la salita c’è finalmente il confine francese, a circa 7km dal ponte. La Francia inizia facilmente con il lungomare di Menton ma le cose si fanno subito complicate a Cap Martin: un cartello impone alle biciclette di lasciare la strada principale e le obbliga a inerpicarsi sul promontorio. Ciò è dovuto ufficialmente per ragioni di sicurezza e traffico, ma in realtà è voluto affinchè il ciclista proletario carico di borse piene dei suoi poveri stracci soffra lungo vialetti con pendenze diciamo “importanti”, attraversando un quartiere di lussuose ville dove i ricconi si sollazzano all’ombra mentre lui suda sette magliette tecniche che riuscirà a lavare chissà quando e chissà dove. Superato il capo arrivo a Montecarlo ancora con qualche saliscendi immergendomi nel traffico caotico del piccolo principato. In giro ci sono molte meno Ferrari e Lamborghini di quanto immaginassi, evidentemente fanno i modesti per non umiliare il ciclista proletario (la prossima volta torno con la De Rosa…). Anche queste strade portano alla mente vecchi ricordi di quando, ai tempi dell’università, ero stato a vedere il GP di Formula 1 in compagnia di un amico di Ventimiglia, anche lui studente a Torino. Sono stanco, non ho intenzione di giocare al casinò (del resto risparmio già un sacco di soldi di benzina, tutto guadagno) per cui scappo velocemente da quel delirio di auto e grattacieli. Mi aspettano ancora saliscendi fino a Nice dove arrivo veramente affaticato. “Scenderò” (come dicono i ricconi delle ville di Cap Martin) letteralmente al primo albergo che trovo sulla celebre Promenade des Anglais, pagando molto cara la mia fatica e mettendo a dura prova il portafoglio proletario (basta fare 2 o 3 km e più avanti, in prossimità dell’aeroporto, ci sono hotel molto più economici).

Nice

From Albenga the road runs flat to the French border, just few short tunnels along the way. Riding is easy, apart the three capes S.Croce, Mele, Berta, the last one rather hard to climb, at least for my bycicle load of bags (I started thinking that I brought too many things). I am on the roads of the faoums Milano-Sanremo cycling race (but I will not climb the Cipressa). After Imperia the road is again fast, the “Riviera dei fiori” is really beautiful, full of light and colors. I have a short lunch stop in Sanremo, then head to Bordighera and Ventimiglia, the gate to France. Main road indications to France bring to a long tunnel where bycicles are not allowed. Avoiding the tunnel is simple: after the Doria bridge on the Roia river just take the road to Ventimiglia old city, a left climbing turn in front of a tunnel under some old buildings, follwing via Biancheri and via Verdi. After the climb you eventually find the border, about 7 kilometers from the bridge. France starts easy along the Menton seafront, but things get hard at Cap Martin: a road indication forces bycicles to leave the main road and climb the promontory. It will be a very hard climbing along narrow roads in the middle of a luxury district. After leaving Cap Martin behind me I get the cahotic traffic of Montecarlo. I was there many years ago, during university years, to see a F1 race with a friend from Ventimiglia who lived in Torino and I still remember some particular building I had seen that time. I’m tired and quickly escape from the traffic. Some up-and-downs more to Nice where I get there very fatigued, stopping literally at the first (very expensive) hotel on the famous Promenade des Anglais (further on, few kms straight, there are some much cheaper hotels).

4 – 29/6: Nice – S.te Maxime, 102km


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Corniche de l’Esterell (1)

L’albergo capitalista fornisce, oltre ad una bella vista sul mare, anche una colazione sostanziosa, forse meno poetica ma sicuramente più utile del panorama; la colazione apparentemente mi ricarica di energie ma queste già da subito non sembrano essere sufficienti per ripartire di slancio: il motore ancora non gira bene. Dopo Nice la strada procede tranquillamente, si esce dalla città lungo una bella pista ciclabile di almeno 10km che evita il traffico sostenuto dell’ora di punta sulla strada litoranea: anche i ricconi con le ville a Cap Martin vanno a lavorare in ufficio alle 9. Dopo l’aeroporto la pista ciclabile finisce ma il traffico è ora più moderato. Si supera Antibes e si arriva finalmente a Cannes, altro luogo simbolo della Costa Azzurra e noto tempio della mondanità, pullulante di star del cinema e paparazzi. Essendo ciclista proletario rifuggo dal lusso della Croisette, che è anche un po’ fuori itinerario, e procedo attraversando la città. Lentamente si lascia il centro abitato e la strada procede facile fino ad una piccola asperità non molto impegnativa che da Theoule Sur Mer porta un po’ in quota fino alla località di Miramar, dove inizia lo spettacolo per grandi e piccini, capitalisti e proletari: la Corniche dell’Esterell. Trattasi di una meravigliosa strada panoramica che per circa 20km (tra da Miramar e S.Raphael) procede il leggera discesa/saliscendi in un ambiente semplicemente fenomenale. A sinistra la vista spettacolare sul mare con un golfo frastagliato e punteggiato da ville e villette arroccate sulle colline; a destra la parete montuosa a bordo strada, fatta di una massiccia roccia dall’intenso color ruggine. Per essere in Costa Azzurra lo spettacolo non costa neanche tanto: si paga solo una breve salita iniziale, il resto è relativamente facile e allietato dai cenni di saluto con altri ciclisti da corsa. Giungo quindi a S.Raphael, nei pressi di Frejus, dove dovrei deviare inoltrandomi nell’entroterra fino ad Aix-en-Provence, facendo tappa in uno dei piccoli centri che incontrerò più avanti prima della città, che dista ancora più di 100km. Purtroppo la zona (siamo nel dipartimento del Var) è stata recentemente colpita da una disastrosa alluvione. Le fanciulle dell’ufficio turistico locale, dove mi fermo a chiedere informazioni, si prodigano alla ricerca di una sistemazione ma il giro di telefonate non ha successo per cui alla fine, dietro loro consiglio, opto per proseguire sul mare in direzione St. Tropez e quindi Tolone e Marsiglia. Sono molto attive e si danno da fare mentre io aspetto, sudato e fetente, per la verità anche un po’ a disagio per questa mia condizione di viaggiatore allo stato brado. La deviazione rispetto alla strada pianificata è notevole ma probabilmente è l’opzione più ragionevole in questo momento. Prenoto un hotel a S.Maxim e proseguo per gli ultimi 25km, percorsi di buona lena sulla strada litoranea, molto bella e facile. La tappa complessivamente non è stata molto lunga ma il tempo impiegato è stato notevole perchè oltre al lento attraversamento di Cannes ho dovuto attendere quasi un’ora prima dell’apertura dell’ufficio turistico (approfittandone per mangiare qualcosa) e poi tra il giro di telefonate alla ricerca di un hotel è passato altro tempo. Arrivo a S.Maxim tranquillamente, non sono più fortemente affaticato come gli altri giorni. “Scendo” all’Auberge Provençale, un simpatico alberghetto a gestione familiare dove la titolare non parla nessuna delle lingue a me conosciute. Prime lezioni di francese dove scopro che pesce si dice “poisson“.

Corniche de l’Esterell (2)

The luxury hotel offers, besides a great view from the window, a big breakfast that should be very useful to continue my trip. I feel good and leave the hotel but just after few minutes I realize that I’m not again in good shape. From Nice the road continues quietly, leaving the city along a bike track to avoid the busy traffic of morning rush hours. The track ends at the airport area but now the city traffic is lighter. Antibes and Cannes are the next places passed through, the latter quite slowly due to a very busy road. The first great spectacle begins few kilometers from Cannes, at Theoule sur Mer where a not-so-hard climb brings to Miramar and continues to the Corniche de l’Esterell, a great panoramic road for about 20kms. On the left a wonderful sea view and on the right a beautiful, rust-colored rock. After the first climb the rest of the road quite easy to ride. I get S.Raphael, where I should leave the sea coast to enter the countryside up to Aix-en-Provence. Unfortunately a terrible strom hit this area few weeks before and hotels called at S.Raphael tourism office to get a reservation seem to have problem, so I decide for a long detour that will take me again along the coast, to Toulon and Marseille. Tourist office girls find for me an accomodation in S.Maxime. I reach the place quietly; for the first time I don’t feel so tired today.