5 – 30/6: S.te Maxime – Toulon, 85km


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Palme

Da S.Maxim si procede in direzione S.Tropez, ma, da ciclista proletario quale sono, opto per non inoltrarmi verso la nota località, altro simbolo della mondanità, che è anche un po’ fuori itinerario. Procedo sulla strada D559 che mi porta verso Tolone. La D559 avrà due scollinamenti in prossimità della Corniche des Maures, un’altra bellissima strada panoramica sul mare con diversi saliscendi che con la bici carica fanno pagare caro lo spettacolo (tutto è costoso in Costa Azzurra). Piano piano si arriva a Le Lavandou dove dopo una lunga discesa si ritorna al livello del mare. A Bormes-les-Mimosas inizia una pista ciclabile parallela alla strada D98 che porta fino alla zona delle Salins d’Hyeres e, ancora su pista ciclabile, dalle saline al promontorio di Giens e infine a Toulon, attraversando i centri abitati di Hyeres-Plage, L’Almanarre, Carqueiranne e La Pradet. La pista è molto bella e tranquilla e porta fino al centro di Toulon attraverso un itinerario silenzioso e in tutta sicurezza. Toulon è un centro di discrete dimensioni e a non molta distanza c’è Marsiglia, la seconda città della Francia, per cui sfuggire alle tangenziali sarà ora molto difficile. Soprattutto la zona di Marsiglia è, sulla mappa, un enorme intrico di grosse righe rosse e arancioni a doppia corsia che denotano inequivocabilmente strade a scorrimento troppo veloce per una bicicletta. Vi sono anche altre strade alternative ma trovarle è veramente complicato. Le indicazioni cercano di trascinarti verso le superstrade: se tu sei un ciclista proletario e non hai una BMW turbo è un problema tuo. Per districarsi nei centri abitati e trovare le alternative ci vorrebbe un navigatore/GPS. Comincio a pensare che dovrei attrezzare la bicicletta proletaria almeno con questo prestigioso accessorio. Per sfuggire al labirinto decido quindi di fare un tratto in treno (Tolone-Marsiglia e Marsiglia-Aix en Provence, circa un’ora di viaggio), per riportarmi sulle strade inizialmente pianificate, nel punto in cui mi sarei trovato a fine giornata se dalla zona di Frejus avessi seguito il percorso originario. Adesso sarà (quasi) tutta pianura fino al confine con la Spagna, circa 500km. Termino la giornata gironzolando per Aix, tra La Rotonde, Cours Mirabeau e le stradine del centro storico.

Pista ciclabile – Cycle track

I leave S.Maxime heading to S.Tropez, on the road D559 to Toulon. This road hastwo climbings near the Corniche des Maures, another great panoramic road with several up-and-downs. Slowly travelly I reach Le Lavandou again at the sea level. In Bormes-les-Mimosas begins a bicycle track parallel to road D98 that brings to the Salin d’Hyeres area and, again on cycle track, to the Giens promontory, then to Toulon, passing through Hyeres-Plage, L’Almanarre, Carqueiranne and La Pradet. The cycle track is very beautiful and pleaceful, bringing up to Toulon city center through a safe and silent route. Toulon is a big city and not far from here there is Marseille, the second biggest city in France. Escaping from highways will be rather difficult. Especially the Marseille area is, on the map, plenty of motorways, highways and fast roads. I don’t feel comfortable to run on that roads; probably safe and smaller roads exist but without a GPS is almost impossible to find them (I should get such a device on my bike). I decide to take a train to go to Aix-en-Provence, the city on the previously planned road. Now will be almost all flatland up to the Spanish border, about 500km. I end my day walking around the Aix city center.

6 – 1/7: Aix-en-Provence – Arles, 118km


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Campagna provenzale – Provence countryside

Da Aix-en-Provence si esce seguendo le indicazioni per Berre a partire dalla Place du General de Gaulle, la piazza principale del centro. Saranno circa 25km in leggera discesa; si va veloce con gran divertimento lungo la strada D10, che procede in mezzo alla bella campagna provenzale, con un traffico moderato che non crea problemi. La mia meta è Arles, da raggiungere attraversando l’area del parco regionale della Camargue nella zone delle Bocche del Rodano. A S.Chamas devio sulla D16, la Corniche de Suffren, una stradina tranquilla con una bella vista sul lago che ripaga il poco sforzo per una breve salita. A Istres si prosegue verso la strada N569, in direzione Fos-sur-Mer. A questo punto bisogna fare i conti con la modernità che mal si accompagna al lento e tranquillo viaggiare in bicicletta. La 569 è uno stradone trafficato e pieno di camion e la situazione sarà ancora peggiore quando, superati alcuni giganteschi “rond point” (rotonde) raggiungerò la N568, la strada diretta per Arles, che è veramente terrificante. Per circa 3.5km non c’è alternativa, dopodichè si devia sulla D268 che comunque non è da meno. Anzi forse è peggio perchè a Port-St-Luis, destinazione finale di questa strada, c’è un interporto per cui i mezzi pesanti vanno tutti lì. In ogni caso l’alternativa alla D568 è fatta di 25km di rettilineo ad alta velocità (degli altri, sicuramente non mia) fino ad Arles, per cui non se ne parla neanche. In realtà transitare su queste arterie è stato un problema di rumore e oggettiva bruttezza del percorso, più che di reale pericolo. La strada è larga e c’è una corsia di emergenza molto grande; onestamente non mi sono mai sentito concretamente in pericolo, però chiaramente viaggiare in una pianura assolata e desolata, continuamente superati dai TIR, non è certo il motivo per cui si parte per un cicloviaggio. Complessivamente saranno 27-28km di questo inferno; bisogna resistere un’ora e mezza e poi se ne esce. Sarà l’unico tratto di questo genere in Francia, a parte le aree metropolitane più grandi che avrei evitato se non fossi stato costretto a cambiare itinerario a causa dell’alluvione (e aggirate in treno), mentre purtroppo in Spagna questo problema sarà più grave. A Port-St-Luis si arriva finalmente ad una diramazione in cui i camion sono obbligati ad entrare nell’interporto mentre la bici prosegue solitaria verso Salin-de-Giraud. Nell’ultimo tratto, dopo il bivio che smista tra Port-St-Luis e Salin-de-Giraud si viaggia scorgendo all’orizzonte una lunga fila di pale eoliche, segno che l’improvvisa euforia e impressione di velocità non sono dovute ad allucinazioni mistiche per il sole in testa da molte ore ma al fatto che ho cambiato direzione e ho adesso il vento a favore. A Salin, nella località Bac de Barcarin, c’è un traghetto che fa attraversare il Grand Rhone, il ramo principale delle Bocche del Rodano, il delta del grande fiume che qui si getta in mare all’interno del parco regionale della Camargue.

Camargue

In prossimità di Bac de Barcarin è possibile scegliere tra due alternative parallele per arrivare ad Arles: la strada D35 che passa alla destra del fiume (cioè prima di arrivare al traghetto) e la D36 che passa alla sua sinistra e inizia al di là del Rodano, che non potevo esimermi dall’attraversare. Dopo il breve traghettamento resta da percorrere una trentina di km all’interno del parco della Camargue seguendo il corso del Rodano che per la verità non si vede mai. Strada assolata nella pianura più piatta, una tranquilla pianura fluviale popolata di …piante fluviali. Onestamente mi aspettavo qualcosa di più interessante ma comunque si viaggia per un po’ nel silenzio e in piena tranquillità fino a raggiungere Arles, una deliziosa cittadina che merita assolutamente un giro in centro, con le sue stradine, i pittoreschi vicoli e alcuni siti monumentali di grande interesse tra cui un anfiteatro di epoca romana estremamente bello e massiccio, dove si tengono delle corride come in Spagna.

To leave Aix-en-Provence heading to Camargue I just follow the road directions to Berre from city center’s Place du General de Gaulle. 25km of fast and funny slightly descending road D10 that runs through the Provence countryside. I will reach Arles, after visiting the Camargue and Bouches du Rhone natural park. I leave D10 in S.Chamas turning to D16 called Corniche de Suffren, a quiet small road with a beautiful view on the lake. After Istres there is strech of road rather ugly and very busy. I must take road N569 heading Fos-sur-Mer. This road is a big and wide motorway full of trucks. A short stretch of N568, the direct road to Arles, must be taken, then turning to D268.

Arles

Again lot of trucks, straight and ugly road heading to Port-St-Luis. Eventually you leave this hell after about 27-28km, when the trucks are diverted to a freight routing center and the road gets suddendly quiet and fine. Actually it was basically a matter of noise and annoyance, not of safety. The road is wide, I never really felt unsafe. Apart this stretch, and the metropolitan area of Toulon-Marseille (that I would have avoided if not diverted because of the storm), no other road in France was less than pleasant, quiet and safe. The last stretch of road, after the trucks disappeared, you run viewing a line of windpower plants, and is possible to feel a good tailwind. At the end of the road you reach Bac de Barcarin, the place where a small ferry carries you on the other side of the Rhone river. Near the ferry is possible to choose two roads, D35 and D36, each of them running on a side of the river. This is the area of Camargue natural park, a quiet and flat place to reach Arles without almost seeing a car for 30km. Arles is a delicious small city lying on the Rhone river, plenty of little alleys and ancient monuments from the Roman era.

7 – 2/7: Arles – Agde, 144km


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Aigues Mortes

Lascio Arles lungo la D570 che dopo pochi km dall’uscita della città ritorna abbastanza tranquilla, sempre immersa nella piatta campagna della Camargue attraverso specchi d’acqua e canneti. Più avanti ci saranno zone di vigneti e il paesaggio cambierà un po’; molte saranno le cantine e degustazioni di vini lungo la strada, che prosegue fino al bivio per S.tes-Marie-de-la-Mer, nota località in una zona dove il mare si fonde con le lagune del delta. Io proseguo in direzione Aigues Mortes passando sulla D58 e la zona delle saline. Aigues Mortes è un piccolo centro fondato nel 1240 da S.Luigi, che presenta una massiccia fortificazione con mura merlate e torrioni di vedetta. Seguendo verso le saline e girando attorno alla fortificazione (lasciandola sulla sinistra) ci si trova sulla strada giusta per il mare verso Le Grau du Roi. Lungo la strada si costeggiano le saline, che possono essere anche visitate, con il sale rosa e giallo che scintilla al sole. A Le Grau si ritrova il mare e si prosegue lungo la costa. Purtroppo dopo pochi km la strada diventa una superstrada veloce e vietata alle bici (ciclista fai date ? no BMW ?). Si esce quindi obbligatoriamente a La Gran Motte proseguendo lungo la spiaggia.

Promenade a cheval

La Gran Motte è una moderna località balneare, in cui non c’è niente di particolarmente interessante a parte le bagnanti… Navigo un po’ a vista cercando di capire come orientarmi (regola fondamentale: il mare a sinistra) inizialmente pedalando in un’area pedonale tra le villette, pavimentata come un marciapiede, che poi diventa una strada normale lungo la costa. Si arriva a Carnon-Plage e Pavalas-les-Flots. In questa zona inizia una pista ciclabile che si dirige verso Montpellier, da cui mi separo chiedendo informazioni ad un ciclista, il quale mi indirizza sulla strada giusta, in mezzo alle campagne fino a Villeneuve-les-Maguelone, in prossimità dell’Etang de Vic. Chiedere ad altri ciclisti è garanzia di avere informazioni stradali certe e utilizzabili, con distanze reali e non “immaginate” da chi ha sempre viaggiato in automobile. Si arriva a Vic-la-Gardiole e lungo un’altra pista ciclabile si giunge al primo ponte che riporta sulla striscia di terra che separa il mare dagli specchi d’acqua interni e poi, ancora su pista ciclabile, a Frontignan Plage e quindi Sète, dove provo a informarmi per vedere di prenotare un hotel, magari ad Agde, e proseguire con più calma. All’ufficio informazioni turistiche trovo uno stordito che non è in grado di/non vuole/non sa aiutarmi (molto più efficienti le fanciulle dell’ufficio di St.Raphael).

Pista ciclabile – Cycle track

Decido pertanto di proseguire attraversando prima il centro abitato di Sète e poi finalmente sulla strada verso Agde lungo la spiaggia. Ad un certo punto la strada è di nuovo vietata alle bici ma è dotata dell’ennesima pista ciclabile di salvataggio. Il mare è vicinissimo, ci sono punti di ingresso alla spiaggia e anche delle docce per rinfrescare le povere membra stanche, mentre dall’altro lato c’è la laguna del Bassin de Thau. La pista poi termina e si continua verso Agde su strada normale, comunque transitabile senza problemi. Arrivo finalmente a destinazione. Fa caldo e sono ancora affaticato più del giusto. Trovo un alberghetto a gestione familiare dove rifocillarmi e recuperare un po’ di energie degustando alcuni assaggi di colorati formaggi francesi. Riesco anche a disinnescare la bomba chimica, ovvero far fare un bel giro di lavatrice al saccone di indumenti da lavare, alla faccia dei ricconi di Cap Martin. Siamo nella regione Languedoc-Roussillon.

Agde

Leaving Arles on the D570 road the trip quietly runs through the Camargue contryside, close to lagoons and groves of reeds. The landscape later turns to vineyards: several wine cellars and wine shops on the road, that stretches until the crossing to S.tes-Marie-de-la-Mer, a well known place in this area where the see mixes with the Rhone mouth. My road (D58) continues to Aigues Mortes and the salt-works area. Aigues Mortes is a small village founded by 1240 by St. Luis, with a massive fortification with battlements. The road to the sea is found following the salt works directions, heding to Le Grau du Roi. The salt shines pink and yellow under the sun. At Le Grau you find the sea, leaving the main road that turns to a fast motorway forbidden to bycicles near La Gran Motte. The trip continues following the beach line, cycling through a pedestrian zone then on a normal road, to Carnon-Plage and Pavalas-Les-Flots. In this area starts a cycling track heading to Montpellier; to continue following the sea line I must leave the track and running in the countryside to Villeneuve-les-Maguelone. Around me the blue of the sea and lakes/lagoons and the road that often runs on a strip of terrain between the water. Roads and bycicle tracks bring me to Frontignan Plage and Sete and finally to Agde, running very close to the beach. I find a family-run hotel where I will taste a great dish of french cheese. Now I am in the Languedoc-Roussillon region.

8 – 3/7: Agde – Le Barcares, 120km


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Fontana di Vinassan – Vinassan’s fountain

Da Agde la direzione da seguire è quella per Beziers e Narbonne. Esco dalla città lungo la strada principale e la seguo solo per circa 10km, dato che prima di entrare a Beziers ridiventa una superstrada. In prossimità di Cers fuggo dalla statale e inizio a prendere delle stradine minori che mi porteranno in un piacevolissimo percorso totalmente fuori dal traffico e dal rumore. Attraverso i centri abitati di Villeneuve-les-Beziers, Serignan, Vendres, Lespignan, Fleury e Vinassan per entrare quindi a Narbonne. Questo percorso potrebbe iniziare già subito fuori Agde riuscendo a capire come fare a trovare l’uscita giusta della D612. In ogni caso si tratta di un percorso perfetto per la bicicletta, senza difficoltà altimetriche ma comunque mosso e vario, durante il quale si attraversano piccoli centri e zone di campagna silenziosa. A Vinassan una delle poche fontane trovate lungo la strada: per far sgorgare l’acqua bisogna trovare il trucco e recitare una filastrocca nell’antica Lingua D’Oc (il trucco NON è girare la ruota). Dopo aver attraversato Narbonne c’è ancora un breve tratto di stradone a 4 corsie in una zona di centri commerciali sulla D6009 fino alla deviazione a sinistra per Bages. Inizia qui un vero e proprio paradiso naturale attraversato da una stradina tranquillissima e semideserta, la D105; viaggio nel silenzio assoluto in mezzo ad un ambiente da Galapagos ai tempi di Darwin, su una striscia di terra larga pochi metri tra due zone acquitrinose, fino alla località di Peyriac-de-Mer.

Narbonne

Qui lo spettacolo finisce e bisogna riprendere la statale che ha principalmente un traffico veloce ma non eccessivamente fastidioso; è effettivamente molto bella e scorre attraverso un ambiente piacevole da attraversare. Per ritrovare la tranquillità basta uscire pochi km dopo a Sigean, seguire Port-La-Nouvelle e raggiungere la D709 in direzione La Palme, percorrendo di nuovo una strada semideserta per poi tornare sulla statale per Port Leucate e quindi Le Barcares. L’ultimo è un tratto di strada molto scenografico che corre su una striscia di terra tra il mare e l’Etang de Leucate, una sorta di laguna separata dal mare solo dalla strada; nonostante il traffico non proprio trascurabile è veramente un bel posto. A questo punto sono stanco di girovagare, fa caldo e decido di fermarmi a Le Barcares. Inoltre da qui ho la possibilità di decidere se continuare a seguire strade lungo il litorale entrando in Spagna lungo la costa oppure deviare un po’ nell’entroterra verso Perpignan e sconfinare per il valico del Perthus. La strada litoranea è tracciata sulla mappa come panoramica quindi mi aspetto un paesaggio degno di nota che pagherò certamente carissimo con i saliscendi tipici di tutte le strade che viaggiano su litorali rocciosi. Figueres, la prima città spagnola, è vicina al confine per cui non dovrebbe essere difficile da raggiungere. In ogni caso seguire percorsi fuori dal traffico non è semplice; si trovano ma ci vuole una mappa molto dettagliata (che nel mio caso ho acquistato sul luogo), oppure un navigatore satellitare.

To leave Agde I follow the direction to Beziers and Narbonne. Before reaching Beziers the road turns to a busy big road but there is an easy escape way heading to the countryside small villages you can find around, starting a peaceful and very pleasant path through Velleneuve-les-Beziers, Serignan, Vendres, Lespignan, Fleury and Vinassan, then passing through Narbonne. The road (D6009) becomes again a big motorway but, again, escaping is easy just turning to road D105 heading to Bages. Here starts a true natural paradise where a lonely road runs on a narrow strip between two

Etang de Saint Paul

lagoons. The road stops in Peyriac-de-Mer and you must return to the main road, but just for few kilometers. In Sigean you can leave the main road and turn to D709 heading to Port-La-Nouvelle and La Palme, again a very quiet road to Port Leucate and Le Barcares. The last stretch of road is very scenographic strip between the sea and Etang de Leucate. The road is rather busy but it is really a beautiful place. I feel tired and decide to stop in Le Barcares. Tomorrow I can decide to continue on the sea line or enter the countryside to Perpignan and enter Spain through the Perthus pass. In any case the first Spanish city (Figueres) is not very far away from the border.
Finding paths out of the traffic is often complicated, I found very helpful some detailed maps I found in local shops.